“Uno straordinario atto politico senza precedenti” è il commento degli esponenti del Pd e del Gruppo misto al voto di ieri, al Parlamento Ue, con il quale è stato approvato il riconoscimento dello Stato della Palestina sulla base dei confini del 1967
"Uno straordinario atto politico senza precedenti, un traguardo che segna la strada da seguire per i nuovi colloqui di pace. Una Europa, finalmente, non più spettatrice ma protagonista, grazie anche al lavoro dei nostri europarlamentari che da anni si battono per il riconoscimento dello Stato palestinese”. Con queste parole i consiglieri regionali Polese (Pd) e Romaniello (Gruppo misto) hanno commentato il voto di ieri, al Parlamento Ue, con il quale è stato approvato il riconoscimento dello Stato della Palestina sulla base dei confini del 1967 appoggiando la soluzione di due Stati con Gerusalemme capitale. La risoluzione ha visto una larga maggioranza con la convergenza dei testi presentanti da cinque gruppi, quello del Ppe, del S&D, della sinistra Unita (Gue), dei liberali e dei Verdi, appoggiata anche da alcuni esponenti del M5s.<br /><br />“E' la prima volta che il Parlamento Ue assume una posizione così netta – affermano i consiglieri Polese e Romaniello – e siamo fiduciosi nel poter affermare che piccoli, ma importanti passi, si stanno compiendo nell’approdare ad una soluzione quanto più condivisa da tutti. Tale decisione incontra, peraltro, la nostra mozione, approvata in consiglio ad agosto, nel sostenere nelle sedi istituzionali la costruzione di un accordo di pace fondato su due popoli due Stati: lo Stato di Israele, all’interno di confini sicuri e riconosciuti e lo Stato di Palestina indipendente e democratico, territorialmente contiguo. Con tale mozione, inoltre, si chiedeva al Governo italiano e al ministro degli Esteri Federica Mogherini, oggi Alto Rappresentante della politica estera Ue, “di intervenire e farsi portavoce in sede Ue della questione palestinese”.<br /><br />“Il voto di ieri – concludono i consiglieri – è un atto esclusivamente simbolico ma rappresenta al contempo un nuovo modo di affrontare la questione, un nuovo agire, una nuova mentalità europea che siamo certi porterà risultati di pace e di speranza per entrambe le popolazioni da anni martoriate”<br /><br /><br /><br /><br />