Spesa dei fondi europei, Napoli: Basilicata in affanno

Per il consigliere regionale “l’analisi dei dati di Bruxelles fa emergere una vera e propria situazione di affanno della Basilicata nella spesa delle risorse Fesr, rispetto alle quali lo stato di avanzamento fa registrare una percentuale molto bassa”

&ldquo;A tre anni dall&rsquo;approvazione dei Programmi operativi regionali la Basilicata fa registrare una spesa certificata di soli 27,3 milioni di euro, vale a dire il 2,4 per cento della dotazione finanziaria complessiva dei due Programmi regionali Fesr e Fse che ammonta a 1 miliardo e 115 milioni di euro, meno della met&agrave; della media nazionale che si attesta al 5,6 per cento e nettamente inferiore allo stato di avanzamento che fanno registrare altre regioni del Sud Italia come la Sardegna( 6.7%), la Calabria(5,8%) o la Puglia(4,2%)&rdquo;.<br /><br />A dichiararlo, in una nota, il consigliere regionale, Michele Napoli, che aggiunge: &ldquo;Parliamo, ovviamente, di spesa certificata a dicembre dello scorso anno, ma il ritardo che fanno registrare alcune Regioni, tra le quali la Basilicata, obbliga le stesse ad un grande sforzo, che dovr&agrave; essere compiuto nell&rsquo;anno in corso, incrementando la capacit&agrave; di rendicontazione delle risorse spese per raggiungere il target di spesa previsto al 31 dicembre 2018&rdquo;.<br /><br />&ldquo;L&rsquo;analisi dei dati di Bruxelles, pubblicati nei giorni scorsi dal &lsquo;Corriere della Sera&rsquo; – prosegue Napoli – fa emergere una vera e propria situazione di affanno della Basilicata nella spesa delle risorse Fesr, rispetto alle quali lo stato di avanzamento fa registrare una percentuale molto bassa, l&rsquo;1,1 per cento, che, in termini assoluti, significa che in tre anni siamo riusciti a spendere solo 8,8 milioni di euro degli 826 milioni di euro che costituiscono la dotazione del Fesr 2014-20&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Il richiamo alla necessit&agrave; di spendere prontamente e al meglio le risorse dei fondi strutturali europei – sottolinea Napoli – non deriva da una particolare propensione alla guerra dei numeri o delle date, bens&igrave; dalle oggettive necessit&agrave; della Basilicata in tema di rafforzamento della ricerca, dell&rsquo;innovazione tecnologica, della competitivit&agrave; delle Pmi, di promozione di produzioni industriali eco sostenibili, di incremento dei sistemi di trasporto, oltre che di investimenti nel sistema dell&rsquo;istruzione e della formazione superiore. I fattori in grado, realmente, di determinare la crescita del nostro territorio &ndash; conclude – e di combattere la povert&agrave; e la discriminazione sociale&rdquo;.<br />

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