"La lectio magistralis tenuta da Jeremy Rifkin nell'Aula Magna dell'ateneo lucano, a conclusione della tre giorni lodevolmente promossa da Piero Lacorazza sull’economia della sostenibilità, ha fornito spunti di riflessione particolarmente stimolanti che la politica lucana non deve lasciar cadere.
Si sa che la questione energetica è uno dei temi decisivi per il futuro del nostro pianeta e che attorno ad essa si determinano le nuove tensioni e le nuove alleanze a livello globale. Ma, più in generale, appartiene ormai alla consapevolezza di tutti che il terreno su cui cresceranno nuovi scenari geopolitici e dove si paleserà la gestione inevitabilmente comune della biosfera è rappresentato dall’accesso e dall’uso delle risorse naturali". Così il segretario regionale del Pd lucano, Roberto Speranza.
"E’ bene che la stessa Basilicata sappia leggere la propria sfida territoriale dentro le dinamiche che tale contesto globale produce. In proposito, il ragionamento di Rifkin è pienamente condivisibile. Proprio in quanto depositaria di un rilevante patrimonio di petrolio e di gas, elementi chiave, assieme all'uranio, dell'odierno sistema energetico mondiale, la Basilicata – ha continuato Speranza – è la realtà che prima e meglio delle altre deve attrezzarsi ad affrontare i grandi processi di mutamento in itinere, attraverso l'utilizzo di nuove forme di produzione, conservazione e distribuzione energetica basate su risorse rinnovabili ed ecocompatibili, oltre che su una radicale democratizzazione nell'accesso a tali risorse.
Di qui l’invito che l'economista statunitense lancia a noi lucani: quello di utilizzare almeno una parte delle risorse che oggi ricaviamo dalle estrazioni di petrolio e gas sul nostro territorio per anticipare il più possibile il passaggio dalla seconda alla terza rivoluzione industriale, imprimendo alle strategie regionali di sviluppo una svolta profonda verso la diffusione della green economy e il pieno perseguimento della sostenibilità ambientale.
Penso che la Basilicata possa accettare una tale sfida, tanto più in una fase – ha sottolineato il segretario del Pd – nella quale le gravissime restrizioni di finanza pubblica impongono di rivedere con coraggio le coordinate di tutte le politiche pubbliche assumendo appunto la sostenibilità tra le opzioni chiave.
Del resto, è una strada sulla quale la Basilicata ha già cominciato a camminare. Il piano energetico regionale è interamente costruito sull’opzione esclusiva dello sviluppo dell’energia da fonti rinnovabili. Nel negoziato in corso per le nuove estrazioni petrolifere il Presidente De Filippo ha lucidamente inserito un capitolo per il finanziamento, a carico del governo, di un vasto programma straordinario regionale per la trasformazione e l’efficientamento del sistema energetico regionale. Gli investimenti affidati alla Società Energetica Lucana, anch’essi interamente indirizzati all’uso di energie alternative, sono già finanziati dalle royalties del gas. Le stesse iniziative della Provincia di Potenza, dalle “scuole ecologiche sicure” al Patto dei Sindaci, giustamente apprezzate da Rifkin, dimostrano l’impegno crescente delle istituzioni su questo fronte.
Perciò penso che la lezione di Rifkin si inserisca brillantemente nel dibattito politico regionale, arricchendolo ed incoraggiandolo. Le forze politiche di centrosinistra, a cominciare dal Partito Democratico, oggi impegnato in un nuovo, consistente sforzo di rielaborazione programmatica, devono porsi in sintonia con l’autorevolissima testimonianza dell’economista americano. A partire – ha concluso Speranza – dalla stessa verifica regionale in corso che dovrà tenere al centro non solo l’obiettivo di valutare e definire un assestamento degli equilibri di organigramma, ma soprattutto la volontà di condividere i progetti, i percorsi e gli obiettivi nei quali deve prendere forma il futuro della comunità lucana".
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