“La scelta del Comune di Melfi di applicare agli opifici industriali l'aliquota massima dell’IMU è grave ed inopportuna e non tiene in alcuna considerazione la situazione di assoluta difficoltà in cui versano le aziende operanti nell’area industriale di Melfi. Ancora una volta, dobbiamo constatare come le imprese siano considerate l’anello debole sul quale far gravare il peso del carico tributario”.
Sono le parole con cui il Presidente di Confindustria Basilicata, Michele Somma, ha commentato la scelta del comune di Melfi, di imporre alle aziende insediate nell’area industriale di Melfi l’aliquota IMU del 10,6 per mille, che determina un incremento fino all’80% dell’importo pagato negli anni scorsi prima che l’IMU sostituisse l’ICI, per effetto della diversa composizione della base imponibile.
“L’impatto finanziario legato a questa scelta – aggiunge Somma – rischia di avere ripercussioni negative su una situazione complessiva già fortemente provata dalla crisi del mercato, specie in alcuni comparti, come l’automotive. Non è un caso, infatti, che nelle aree industriali di Cassino e Pomigliano l’aliquota IMU non è stata portata al massimo livello di imposizione. Idem dicasi, in verità, anche nelle altre aree industriali della Basilicata”.
“In un momento nel quale in cui gli opifici industriali hanno ridotto la loro capacità produttiva di oltre il 60%, il Comune di Melfi avrebbe dovuto ponderare la scelta di azzerare l’IMU sulla prima abitazione per riversarne l’impatto sulle aziende che oggi reggono l’economia cittadina, contribuendo sia direttamente – con il carico fiscale – che indirettamente, assicurando alle famiglie un reddito”.
“Vale la pena sottolineare – ha concluso il Presidente di Confindustria Basilicata – che scelte politiche che hanno ripercussioni così dirette sugli equilibri finanziari delle aziende devono necessariamente trovare un preventivo momento di analisi e di condivisione con le associazioni di categoria, evitando la ricerca di contatti e relazioni per le vie brevi che snaturano l’essenza di un corretto dialogo istituzionale tra le parti sociali interessate”.
BAS 05