“Con il tema “Ruolo e funzioni di Potenza città capoluogo dopo tre anni di non governo” il Coordinamento dei partiti del Centro-sinistra di Socialisti Uniti- Scelta Civica-Centro Democratico, ha cominciato una serie di incontri tematici, che hanno come obiettivo quello di evidenziare i tre anni di non governo del Comune di Potenza, contrassegnato da confusione, mancata programmazione, finto risanamento economico a seguito di una improvvida dichiarazione di dissesto, abbandono delle periferie, disastro nella riorganizzazione del sistema di trasporto, confusione totale in quello viario”. E’ quanto si legge in un comunicato stampa dei dirigenti regionali di Scelta Civica (Gaetano Fierro), Socialisti Uniti (Pinuccio Ferraro) e Centro Democratico (Luigi Scaglione).
“Emersa – continua la nota – la esigenza di sollecitare la Società civile ad una nuova progettualità per la città che manca ed a cui manca una idea di governo, come gli ultimi accadimenti in Consiglio Comunale dimostrano e come le maggiori forze politiche, Pd compreso sostengono, di rassegnare le dimissioni e portare la città ad una nuova rinascita.
Siamo pronti a far nascere l'alternativa, hanno evidenziato i tre partiti di Centro Sinistra, e con il maggior partito della coalizione, tradita da alcuni esponenti di primo piano dello stesso Pd, a cui chiediamo di risolvere i suoi problemi e poi ne parliamo
Noi Moderati di Centro pronti a guidare il riscatto della città
Nel mentre va ribadita la potentinità anche nella sua classe dirigente regionale, oggi marginalizzata.
C'è stato di fatto la presa d’atto del disagio collettivo di una comunità, come quella potentina, prigioniera dei giochi di qualche puparo della politica che ha di fatto annullato lo spirito di confronto, dibattito e di crescita culturale di quella che è stata la nobile città che erogava ed eroga servizi ad una intera comunità regionale. Questo spirito – hanno rilevato i dirigenti regionali di Scelta Civica (Gaetano Fierro), Socialisti Uniti (Pinuccio Ferraro e Centro Democratico (Luigi Scaglione) – si è perso, è stato distrutto per la bramosia di potere che contrabbandata con un patto di governo verso il risanamento economico, è servito a giustificare il contributo finanziario della Regione, in cambio di qualche poltrona assessorile, come già accaduto con i pareri favorevoli del Ministero dell’Interno all’atto della dichiarazione del dissesto.
Ma oggi – hanno proseguito gli esponenti dei partiti promotori del confronto – ci interessa comprendere e far comprendere chi ha lo sguardo proiettato verso il futuro e chi invece, come gli attuali amministratori e chi li sostiene dall’esterno, pensa a salvare solo se stesso”.
“Proprio la mancanza di una coesione politica – rilevano invece Pinuccio Ferrara de I Socialisti, Francesco Flore di Scelta Civica e Pietro Campagna di Centro Democratico – è la conferma che manca una idea di città, che le nostre periferie urbane sono al collasso, che i sistemi dei servizi comunali sono inefficaci ed inefficienti perché fatti e determinati senza una programmazione e la conoscenza dei reali bisogni, e con un sistema viario e dei trasporti al collasso o ancora con un sistema culturale inesistente. Tutto questo, si chiama non governo”.
Agli interventi introduttivi di Pietro Campagna, Francesco Flore e Adriana Musacchio, hanno fatto seguito le relazioni di Vito Grimaldi (Architetto) , Luisa Rubino (Avvocato) e Rocco Pietrafesa (Ingegnere) ed il dibattito.
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