Per il consigliere Pdl “alla decisione della Banca Carime di stanziare 10 milioni di euro per finanziamenti agevolati a favore di famiglie e di imprese fa da contraltare l’assenza assoluta di azioni da parte delle Compagnie petrolifere”
“Mentre da parte della Giunta regionale è stata espressa, ‘con cautela’, la volontà di procedere ad un’intesa della Regione con il Governo per la dichiarazione di stato di emergenza per il terremoto del Pollino, ‘con cautela’ nel senso di tentare di evitare il ricorso automatico all’aumento dell’accise sui carburanti, è sicuramente encomiabile la decisione della Banca Carime di stanziare un primo plafond di 10 milioni di euro per finanziamenti agevolati a favore di famiglie e di imprese finalizzati al ripristino delle strutture danneggiate”. E’ quanto sostiene il consigliere regionale del Pdl, Franco Mattia, sottolineando che “proprio perché i danni sono limitati, secondo le stime ufficiali dei Comuni lucani del Pollino, primo fra tutti Rotonda, l’erogazione di finanziamenti agevolati accelera i tempi per la riparazione e il ripristino funzionale degli immobili. Un elemento non da poco se si tiene conto che, a 32 anni dal terremoto del 1980, siamo ancora alle prese con situazioni di ritardi”.
Secondo Mattia, inoltre, “a fronte dell’atteggiamento di sensibilità e vicinanza con le popolazioni colpite dallo sciame sismico, purtroppo ancora attivo, mostrato dall’Istituto di credito, invece, dobbiamo registrare l’assenza assoluta di azioni da parte delle Compagnie petrolifere che nel nostro territorio realizzano alti profitti e ne realizzeranno ancora più consistenti con l’incremento dell’estrazione di idrocarburi. In occasione di questa calamità naturale – a parere del consigliere del Pdl, che nei giorni scorsi ha proposto l’istituzione di un Fondo regionale di Protezione civile alimentato con finanziamenti propri della Regione – sarebbe stato sufficiente anche un semplice segnale di solidarietà, magari annunciando la volontà a riparare una scuola, un immobile pubblico, per dare credibilità a manager e dirigenti specie dell’Eni e della Total che, in molte occasioni, hanno detto di essere attenti ai problemi sociali delle nostre comunità”.