Singetta su emendamento banche decreto milleproroghe

Per il Consigliere del gruppo Api “l’emendamento che prevede la drastica riduzione dei tempi di prescrizione per fare causa alle banche rappresenta un atto inaccettabile che va contro la tutela del consumatore e contro il principio di democrazia”

“Tra i complessi e quasi inaccessibili meandri del cosiddetto decreto Milleproroghe (n. 225 del 29 dicembre 2010, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 303 del 29.12.2010), che è stato approvato dal Senato lo scorso 16 febbraio con il voto di fiducia, in discussione alla Camera per l’approvazione definitiva e che scade il prossimo 27 febbraio, si scopre un altro bel regalo fatto dal Governo al sistema delle banche, a danno dei consumatori. Il governo, infatti, ha inserito un emendamento che prevede, tecnicamente, la drastica riduzione dei termini di prescrizione per fare causa alle banche responsabili di aver fatto pagare illecitamente ai loro ignari clienti gli interessi sugli interessi, il cosiddetto anatocismo”.
È quanto affermato da Alessandro Singetta, consigliere regionale di Alleanza per l’Italia, che aggiunge “Se la Camera – per fortuna stoppata dal Presidente Napoletano lo approverà definitivamente, la ovvia conseguenza sarà che molte delle richieste di risarcimento danni salteranno. Il comma incriminato reca testualmente ‘In ordine alle operazioni bancarie regolate in conto corrente l’articolo 2935 del codice civile si interpreta nel senso che la prescrizione relativa ai diritti nascenti dall’annotazione in conto inizia a decorrere dal giorno dell’annotazione stessa’”. “Si comprende bene – continua Singetta – come questa decisione produrrà effetti per le tasche di molti consumatori, che oltre ad aver subito il danno si sentiranno anche beffati e si vedranno, del tutto inopinatamente, sottrarre uno strumento utile per cercare di recuperare i soldi che illecitamente si sono visti incamerare dalle banche. Quale la ratio di questo comma? Pur sforzandosi non si riesce a comprenderla”.
“Probabilmente – conclude l’esponente di Api – alla base della legislazione del governo, si cela un intento vessatorio per i consumatori, che fa da contraltare ad un intento assolutorio per gli istituti bancari. Dopo il famoso decreto per il rientro dei capitali dall’estero, ecco un altro bel cadeau per il cittadino onesto”.

    Condividi l'articolo su: