“L’Amministrazione Comunale di Melfi prosegue nella valorizzazione della mura bizantino-normanne dopo l’illuminazione perimetrale nel corso del 2018”. Lo ha annunciato il Comune in una nota. “I lavori – è scritto nel comunicato – sono stati presentati in un convegno questa mattina alla presenza del sindaco di Melfi, Livio Valvano, del Vescovo della Diocesi di Melfi-Rapolla-Venosa, Mons Ciro Fanelli, dell'Assessore alla cultura, Raffaele Nigro, dello storico, Enzo Navazio, del Presidente dell’Archeoclub di Melfi, Michele Sedile e del progettista e direttore dei lavori, Oriana Mongelli”.
Per il sindaco Livio Valvano “la ricostruzione di Porta Calcinaia è il gesto simbolico di maggior valore in termini di messaggio che consegniamo ai posteri. Il senso è quello di una comunità che ha cura della sua storia, dei suoi luoghi su cui investe per progredire anzichè demolire per speculare . E’ simbolico, perché proprio in quell'area del centro abitato un tempo denominata “li greci” la Città fortificata è sorta proprio a partire da ottobre del 1018. Per questo insieme a al Vescovo Fanelli, abbiamo depositato un messaggio contenuto su una pergamena introdotta all'interna di una delle pietre che sarà inserita nella struttura di Porta Calcinaia ricostruita. E' un gesto di particolare valore identitario, perché la cinta muraria è saldamente scolpita nell'immaginario collettivo che lega le pietre agli abitanti di Melfi, molto legati alla loro città”. Il progetto di restauro e ricostruzione della Porta Calcinaia e la riqualificazione degli spazi pubblici limitrofi “rientra nel più ampio progetto di valorizzazione delle mura storiche di Melfi, oggetto di interesse dell’Amministrazione Comunale da alcuni anni. Il progetto si compone di due interventi”. In primis la ricostruzione della porta Calcinaia e poi la valorizzazione degli spazi pubblici mediante la demolizione del fabbricato di proprietà comunale sito in Via Porta Calcinaia, n. 33. La Porta Calcinaia conserva i due bastioni laterali, frutto di un consolidamento realizzato a seguito del suo parziale crollo con il terremoto del 1930. “Della porta originaria – dice ancora Valvano – si è dedotta l’architettura grazie ad alcune cartoline d’epoca e documentazione fotografica. Si rileva da tali documenti la conformazione di un portale con arco sul prospetto esterno e un architrave interna coperta con tetto. Ulteriore elemento per la ricostruzione sono i resti di murature alla base che ne delineano l’originaria forma e ne dettano le dimensioni. Il secondo intervento, imprescindibile per la completa fruibilità dell’intero braccio murario, si snoda dal Castello Normanno Svevo, fino a Porta Calcinaia e scende lungo Vico Pendino. A seguito della demolizione sarà realizzata la nuova strada di dimensioni idonee al passaggio dei veicoli che delimiterà la piazza ed il giardino sottoposti. L’area risultante sarà completata con pavimentazione similare a quella già esistente in pietra lavica al fine di rendere omogenea la finitura superficiale della piazzetta prospiciente la Porta Calcinaia. Nell’ambito della riqualificazione dell’intero quartiere di San Lorenzo, l’intervento di demolizione del fabbricato e la realizzazione della strada di collegamento fra Via Porta Calcinaia e Via San Lorenzo diventa punto focale per migliorare la fruizione dello stesso e la viabilità, sia da parte dei residenti che dei turisti che vi transitano a piedi, risolvendo – conclude il sindaco – il problema della congestione del traffico nell’area limitrofa al castello e a valle della chiesa di San Lorenzo recentemente restaurata.