“L’innovazione è un fattore determinante del cambiamento sia sui beni e servizi materiali ( case, città, auto, trasporti e mobilità, salute, ecc.) sia più in generale sull’ecosistema ( ambienti di vita, economia del mare e della terra, ecc), sia su fattori immateriali ( processi, conoscenza e saperi).
La tecnologia e la scienza sono, per parte loro , ambiti applicativi decisivi di questo cambiamento, spingendo verso nuove generazioni di beni e servizi , verso trasformazioni di ambienti e di ecosistemi, insieme alla formazione di capitale sociale specializzato e intelligente capace di migliorare la vita di uomini e donne, fornire loro ciò che serve a vivere in sicurezza salute e benessere , nelle migliori condizioni di vita possibile”. Lo dichiara Donato Sperduto, sindaco di San Fele, capofila del protocollo d’intesa fra i comuni della Antenna PON ricerca e innovazione 2020.
“E’ fondamentale – prosegue – offrire queste opportunità a tutti e per tutti ed è per questo che la scienza e la tecnologia ad esempio, devono essere governate da processi inclusivi e socialmente aperti verso i cittadini, le imprese e la pubblica amministrazione, veri motori della vita sociale , sia nelle città che nei territori, fra i borghi e le campagne del nostro paese e della nostra regione.
All’avvio del nuovo ciclo di programmazione 2020 è importante avviare processi che diano un ruolo diverso consapevole delle comunità locali che . affiancandosi agli altri decisori pubblici come stato e regioni, possano insieme cooperare per raggiungere obiettivi condivisi e convergenti.
E’ ciò che ci aspettiamo dalle politiche pubbliche anche in Basilicata: l’entrare in una dimensione operativa, cooperante e partenariale che avvicini i cittadini al cambiamento per esserne parte attiva, attraverso una partecipazione democratica che faccia della Innovazione sociale in perno della crescita e dello sviluppo.
Le politiche per la ricerca non possono che andare nella stessa direzione e piegare la scienza sempre più arispondere alle sfide sociali che le comunità ciò che chiedono ma che ci chiede l’Europa attraverso programmi come Horizon 2020.
Non possiamo non ricordare le parole di Corinne Cretì ( commissaria europea alle politiche regionali) a Matera lo scorso cinque novembre che ci ha ricordato come le politiche europee devono riguardare la coesione territoriale e rendere le comunità più vicine all’europa mettendo in stretta relazione cittadinicoesione e territorio.
La Smart Specialitation Strategy (S3) della Basilicata con il PO fesr regionale insieme al PON ricerca e innovazione a gestione MIUR e il PON competitività e impresa a gestione MISE possono essere strumenti efficaci a segnare il quadro delle opportunità e del sostegno.
Gli oltre 1,6 miliardi di euro del PON Ricerca e i innovazione, i 2,2 miliardi di euro del PON R&C, i fondi del Fer Basilicata per poco più di 800 milioni di euro impiegati nell’asse in particolare quelli dell’asse 1 e 2, ecc. sono parte importante di un quadro di opportunità che vanno viste nella logica della convergenza e della sintonia verso obiettivi condivisi e sinergici.
Il regolamento 1303 del 2013 della UE sull’uso e sulla informazione dei fondi strutturali (tutti) lo chiede con chiarezza e pure l’accordo partenariale fra stato e UE con la PES ( partnernariato economico sociale e istituzionale) vanno in questa direzione.
Queste ragioni hanno spinto i comuni della provincia di Potenza da San Fele a Rionero a Bella, (Barile, Rapone, Castelgrande, Pescopagano, Ruvo del Monte) a stare insieme in un accordo fra comunità per dare vita e realizzare un punto di informazione della Antenne PON (programma operativo nazionale) della regione Basilicata in ricerca e innovazione, siglando un protocollo d’intesa e facendo proprio l’idea che se si vuole ragionare sullo sviluppo e sulla crescita bisogna coinvolgere gli attori locali a partire proprio dalla pubblica amministrazione come motore del cambiamento.
I comuni, i sindaci, sono le istituzioni più prossime al cittadino, ai suoi bisogni, e dunque si riconosce nella comunità la parte attiva di un processo in cui le imprese, i giovani e le donne, le associazioni , stanno insieme per condividere e fare scelte.
In tutto questo diventa fondamentale il ruolo delle università e dei centri di ricerca che devono accompagnare questo processo di informazione e definizioni di soluzioni che siano davvero risposte ai cittadini e alle imprese seguendo i loro bisogni.
Lo scorso anno, il 29 luglio a Bella si è ragionato sul possibile accordo PON POR alla presenza della AdGregionale e del delegato del AdG nazionale del PON ricerca e innovazione 2020 ed oggi siamo a Bella ben attenti a quanto proposto dal governatore Pittella nel sostegno ai comuni e alle imprese , ai cittadini delle comunità locali e territoriali.
Non si può più continuare a parlare di sottosviluppo, di mancato uso corretto delle risorse pubbliche o addirittura di mancanza di risorse se non si crea un meccanismo virtuoso di coinvolgimento e di responsabilità fra i decisori pubblici.
Le risorse ci sono: bisogna mettere in campo progetti che servano davvero e che diano risultati verificabili credibili con obiettivi ampi e condivisi in occupazione, innovazione, crescita e sviluppo e la strada è quella di dare voce ai territori attraverso strumenti previsti dai programmi nazionali e regionali che vanno alimentati e sostenuti.
Mentre guardiamo il mondo cambiare e quanto vi accade, dobbiamo imparare a guardare dentro noi stessi
per rilanciare un protagonismo nuovo che innovi la politica attraverso un senso civico e sociale che sia costruttore di solidali e coesi territori e comunità, rilanciando le identità dei luoghi e del saper fare, un ecosistema connesso, ben piantato con le proprie radici e sostenibile, ma anche in trasmissione continua con quella Europa che è la grande rete delle nostre opportunità e relazioni”.
Bas 05