"La vertenza Ferrosud rischia di implodere se non ci si attiva tutti, ciascuno per la propria parte, a rendere operativi gli impegni assunti presso il Mise in data 16 settembre 2014.
In quella occasione, nel convincimento che fosse importante mantenere questa realtà produttiva e i suoi livelli occupazionali, il Mise si determinava, con apposito verbale, ad attivarsi per comprendere la fondatezza sostanziale delle motivazioni dell’opposizione da parte della società Cometi alla chiusura del concordato preventivo. I tempi per attuare tale verifica erano indicati nel verbale come immediati. Ma invece sono trascorsi circa 5 mesi senza che si sia avuto alcun riscontro". Lo affermano i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil di Matera, Taratufolo, Amatulli e Coppola.
"I lavoratori, il territorio, l’insediamento produttivo Ferrosud rivendicano attenzione ma soprattutto risposte certe. Non può accettarsi che non si faccia chiarezza: ciò infatti determina come conseguenza il rischio che questa attività produttiva che ha un piano industriale di rilancio possa ritrovarsi a fare i conti con una chiusura che non possiamo e non dobbiamo permettere".
Cgil, Cisl e Uil, unitamente a Fiom, Fim e Uilm Matera e alla Rsu dello stabilimento, chiedono ai presidenti della Regione Basilicata e della Provincia di Matera e al sindaco di Matera di attivarsi affinchè il Mise convochi con la massima urgenza un incontro "che dia riscontro a quanto lo stesso Mise si era impegnato a verificare. Tra i lavoratori c’è preoccupazione e stato di agitazione che potrebbero sfociare nei prossimi giorni in azioni di protesta".
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