“Le segreterie regionali di Cgil, Cisl e Uil condividono la valutazione dell'assessore Vincenzo Viti sulla drammaticità della situazione occupazionale nella nostra regione”. E’ quanto si legge in una nota congiunta a firma delle tre organizzazioni. “Già da tempo abbiamo lanciato il grido d'allarme circa l'aumento esponenziale del ricorso agli ammortizzatori sociali da parte del sistema produttivo lucano, in particolare per quanto riguarda gli ammortizzatori destinati alle piccole imprese al di sotto dei 15 dipendenti, i cosiddetti ammortizzatori in deroga. Infatti, a fronte di una perdurante difficoltà a ricollocare i lavoratori fuoriusciti dai processi produttivi e già transitati per la mobilità ordinaria, non resta che far ricorso alla mobilità in deroga per poter garantire qualche ulteriore mese di sopravvivenza e di reddito alle famiglie degli espulsi”.
Cgil, Cisl e Uil ritengono che “la richiesta di 40 milioni di euro formulata dall'assessore Viti al ministro Fornero per finanziare il fondo regionale per gli ammortizzatori in deroga sia sottostimata rispetto alle reali necessità della regione. Non a caso sono ancora molte le categorie di lavoratori esclusi da questo istituto, come i lavoratori dipendenti impegnati nel settore agricolo e in quello dell'edilizia e ancora i precari e le false partite Iva”.
Cgil, Cisl e Uil ritengono che “bisogna dare risposte a tutti coloro che, terminata la fase della mobilità ordinaria, non trovano nuovo lavoro e risulteranno essere senza reddito”. I sindacati confederali nutrono inoltre preoccupazione per la situazione del settore metalmeccanico, in particolare l'automotive, “il cui ricorso agli ammortizzatori sociali, in deroga per le piccole imprese, è condizionato dall'andamento produttivo della Sata che lascia prevedere nel secondo semestre un'ulteriore contrazione del giro d'affari e un conseguente incremento del ricorso alla cassa integrazione”.
Per questo motivo Cgil, Cisl e Uil valutano “positivamente l'iniziativa assunta dal presidente De Filippo e dall'assessore Viti, ma ritengono contemporaneamente necessario l'attivazione immediata di un tavolo politico che individui con precisione tutte le aree e i settori passibili nell'immediato di un ricorso alla mobilità e alla cassa integrazione in deroga al fine di definire con certezza il fabbisogno e di consentirne per quanto possibile una programmazione”
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