Sindacati su situazione guardie venatorie di Matera

“Il sit in delle 14 guardie venatorie, svoltosi martedì  davanti la Prefettura di Matera per protestare contro la decisione della Provincia di Matera che non intende consentire l’attivazione dei contratti stagionali a favore di questi 14 lavoratori, offre lo spunto, ancora una volta, per fare rilevare un metodo spesso, e purtroppo, praticato dal Presidente della Provincia di Matera”. E’ quanto si legge in un comunicato congiunto della Cgil, Cisl e Uil di Matera a firma dei segretari generali.
“Ogni volta che  ci sono appalti di servizio in scadenza, accade che non si garantisce la continuità lavorativa ai lavoratori storici interessati. Succede cioè che lavoratori impegnati storicamente su appalti di servizi essenziali smettano di lavorare nel momento in cui ha luogo il cambio di ditte nella gestione di quel servizio. La motivazione? La crisi o cavilli giuridici non meglio specificati. Alle guardie venatorie si sta negando un lavoro stagionale, un reddito, la continuità lavorativa facendo proposte oscene quale quella appunto di lavorare gratis cioè mediante una collaborazione volontaria col riconoscimento di un rimborso spese di max 30 euro al giorno.
Ci si sottrae poi dal confronto: rispetto alle 14 guardie venatorie infatti si è liquidato il problema con una posizione rigida che non guarda né al dramma sociale in cui si “getta” questa gente né al fatto che, rispetto ad un lavoro stagionale, ma da anni confermato, si interviene colla mannaia ponendo fine drasticamente al lavoro e al salario di questi 14 lavoratori. Si pecca non solo di insensibilità ma proprio di inaccettabile superficialità.  Nello specifico poi va sottolineato che le risorse per il mantenimento dei 14 contratti stagionali (6 mesi di assunzione all’anno part time) delle 14 guardie venatorie rivengono dal finanziamento interno dell’Atc e non da risorse dell’amministrazione Provinciale.
L’invito al Presidente Stella è di rivedere le sue posizioni avviando un confronto con le parti sociali che porti al ripristino di quanto va garantito, cioè continuità lavorativa, cioè salario seppure minimo e con un’assunzione regolare ai 14 lavoratori interessati.
Confidiamo nel grande senso di responsabilità del Presidente sia rispetto a questa vicenda sia rispetto all’imminente incontro che avrà luogo martedì 25 settembre riguardante il passaggio dei lavoratori operanti in Mediateca dalla ditta uscente alla ditta subentrante nella gestione di quel servizio: si auspica che i 5 posti di lavoro ci si impegni concretamente a salvaguardarli così come il Presidente in effetti ci ha garantito”.

bas 06

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