“Nel contestare il contenuto della nota ricevuta dalla Direzione generale di Bisceglie che avvia la procedura di licenziamenti collettivi, le Organizzazioni sindacali Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl confermano la loro netta opposizione alla messa in mobilità, per 66 mesi prima del licenziamento, anche dei lavoratori del Don Uva di Potenza, passati addirittura da una prima previsione di 52 unità a quella attuale di 72 unità”. E’ quanto si legge in una nota stampa. “E’ questa un’ulteriore provocazione che respingiamo con ogni forza, poiché riteniamo, come abbiamo sempre sostenuto in ogni sede, che all’Ospedale Don Uva di Potenza non ci siano esuberi.
A questo punto, considerato il perdurare della protervia e dei comportamenti irresponsabili ed irrispettosi della Direzione della Casa Divina Provvidenza di Bisceglie nei confronti dell’Ospedale Don Uva di Potenza, preso di mira dalla Direzione pugliese, è assolutamente urgente passare definitivamente ad una gestione alternativa dei servizi affidata alla Casa Divina Provvidenza, provvedendosi anche alla revoca dell’accreditamento per i comportamenti che mettono a grosso repentaglio la tenuta dei servizi socio-sanitari a favore dei pazienti ospitati nell’Ospedale di Potenza.
Pertanto, chiediamo al Consiglio Regionale della Basilicata, chiamato ad esprimersi, già nella seduta dell’11 settembre, su varie ipotesi di soluzione della vertenza Don Uva, di deliberare con ogni urgenza prima che scattino i 72 provvedimenti di messa in mobilità. La vertenza del Don Uva assume ora i connotati, a nostro parere, di vera e propria emergenza sociale oltre che sanitaria.
La tensione è, infatti, altissima tra i lavoratori del Don Uva di Potenza, e, per questo, non sono più ammessi ritardi o discussioni che durino troppo a lungo che danno l’impressione di non volere assumere alcuna decisione. Dev’essere, dunque, immediatamente tagliato ogni legame del Don Uva di Potenza con gli ospedali della Puglia, ricorrendo a qualsiasi tipo di gestione alternativa, a salvaguardia della continuità dei servizi sanitari e dei livelli occupazionali, messi a repentaglio da una gestione fallimentare, con debiti enormi creati in Puglia. Nell’incontro di lunedì 8 ottobre con l’assessore Martorano, ribadiremo le nostre rivendicazioni, richiamando la Giunta e il Consiglio Regionale a mantenere gli impegni già assunti, dando una soluzione alla vertenza del Don Uva”.
bas 06