Sindacati su ospedale Don Uva

“La partecipata manifestazione odierna di oltre 200 lavoratori dell’Ospedale Don Uva ha ottenuto la massima attenzione da parte del Prefetto di Potenza, il quale ha espresso parole di comprensione del dramma che vivono i lavoratori, causa il mancato pagamento delle retribuzioni e per il pericolo incombente di oltre 50 licenziamenti. E’ stato un segnale importantissimo –  dichiarano i Segretari Generali della Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl, Fials e Ugl, Summa, Sarli, Guglielmi, Costanzo e De Rosa – dovendosi costruire il sostegno di tutte le Istituzioni a favore dell’Ospedale Don Uva di Potenza, meritevole della massima attenzione per il suo prezioso ruolo a favore dei tanti pazienti con problemi di disabilità mentale e fisica. Oltre 200 lavoratori hanno dunque manifestato lungo le vie della città per reclamare prospettive e sicurezza per il loro futuro occupazionale. I debiti ingenti, di circa 400 milioni di euro, accumulati in Puglia, non devono continuare a pesare anche sulla struttura ospedaliera di Potenza, che è in perfetto equilibrio tra ricavi e spese – continuano Summa, Sarli, Guglielmi, Costanzo e De Rosa – e, pertanto, se resa autonoma dalla Puglia, può vivere una condizione più tranquilla.
L’assai probabile fallimento che sarà decretato all’udienza del 16 luglio dal Tribunale di Trani, dovrà segnare la discontinuità netta con il passato, aggiungono i  Segretari generali.
Subito dopo il 16 luglio, vorremo misurarci su un piano industriale fattibile e credibile, che veda soprattutto la creazione di una società in “house”, tutta lucana a capitale pubblico  senza necessariamente affidare, ad un soggetto privato, i servizi oggi in capo all’Ospedale Don Uva di Potenza, e quindi alla Casa Divina Provvidenza, con direzione strategica interamente in Puglia.
Oggi – concludono – abbiamo apprezzato la disponibilità del Prefetto ad incontrarsi nuovamente all’indomani della sentenza del Tribunale di Trani, dovendosi porre immediatamente le basi per costruire il futuro del Don Uva, il quale dovrà diventare interamente lucano, attraverso la forma di gestione, che da tempo viene rivendicata”.

bas 06

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