La Fp Cgil, la Cisl Fp e Uil Fpl hanno tenuto nei giorni scorsi un’assemblea generale con tutti lavoratori delle ex Comunità Montane. Le organizzazioni lamentano che “ci siano ancora lavoratori precari che non percepiscono le dovute spettanze, così come ci sono lavoratori a cui non vengono corrisposti gli assegni familiari ed il buono pasto. Si tratta di situazioni ingiustificabili che stanno creando forte disagio ed imbarazzo sociale soprattutto per quei lavoratori che non percepiscono la retribuzione.
Un elemento di forte preoccupazione emerso dall’assemblea è rappresentato dai piani di mobilità del personale dal ruolo speciale agli enti di destinazione.
Non si comprendono, infatti, le ragioni che hanno determinato la sospensione delle procedure relative ai bandi di mobilità volontaria del personale, procedure necessarie per lasciare la libertà ai lavoratori di poter decidere il trasferimento presso altri enti ove le condizioni lo consentano. In merito alle altre procedure di mobilità ribadiamo la nostra più totale indisponibilità a processi di mobilità non volontaria fino a quando non avremo tutte le garanzie per poter definitivamente attestare i dipendenti nelle dotazioni organiche delle Unioni di comuni che si andranno a costituire, dotazioni organiche definite in base a quelli che saranno i nuovi parametri previsti dalla legge n. 135/2012.
Il Ruolo speciale deve continuare ad essere una garanzia per i lavoratori delle ex Comunità Montane, per evitare trasferimenti in enti che potrebbero trovarsi per effetto della spending review, con personale in eccedenza. Sicuramente il ruolo speciale ha una funzione transitoria ma il suo “svuotamento” non può prescindere dalla assoluta certezza di aver dato a questi lavoratori un nuovo datore di lavoro che possa mantenerli in dotazione organica.
Per quanto riguarda il personale precario critica in questo momento continua ad essere la posizione dei lavoratori con contratto di collaborazione coordinata e continuativa per i quali non sono state attivate le procedure necessarie per garantire loro un contratto a tempo determinato, così come previsto dalla legge regionale. Procedure che non possono essere lasciate alla libera iniziativa dei Comuni Capofila e per le quali è necessario che la Regione intervenga con ogni iniziativa utile per renderne possibile l’avvio per tutti i co.co.co. Inoltre, esprimono forti preoccupazioni in merito la delega alla forestazione e all’ambiente, elemento di fondamentale importanza considerato che è legato a queste misure il destino dei lavoratori precari, i quali non solo continuano a non avere risposte, ma addirittura operano in attività completamente estranee alla stessa delega. Non meno importante, infine, è la questione della contrattazione decentrata al fine di continuare ad assicurare ai lavoratori il salario accessorio e di rimediare alle fughe in avanti che si sono consumate in tante realtà e che, in alcuni casi, hanno fortemente penalizzato i lavoratori. Su questo punto chiediamo di predisporre tutto quanto necessario, a partire dalla costituzione dei fondi, per rendere possibile l’avvio della contrattazione nelle aree di programma”. Le organizzazioni chiedono “l’immediata riapertura del tavolo permanente di confronto e la calendarizzazione di tutte le questioni sopra rappresentate al fine di rendere possibile la rapida definizione di tutte le problematiche ancora in essere”.
bas 06