Sindacati: Lucart, ad Avigliano a rischio 20 posti di lavoro

Si è tenuto oggi  un incontro tra la direzione di Lucart e i sindacati Slc Cgil Fistel Cisl Uilcom Uil, per verificare il contratto di solidarietà in corso da settembre 2014 presso lo stabilimento di Avigliano (PZ), peraltro rinnovato due mesi fa.
“Ci siamo trovati, con nostro grande sconcerto – si legge in una nota congiunta diffusa dalle organizzazioni sindacali – di fronte all’annuncio, da parte dell’azienda, di voler interrompere il cds in corso e dare luogo allo smantellamento di parte del ciclo produttivo, con il blocco di due linee dedicate alla produzione di prodotti “tissue” (fazzoletti e tovaglioli) entro il 31 dicembre prossimo. Decisione, questa, che, se attuata, metterebbe a repentaglio circa 20 posti di lavoro, in base a quanto detto dall’azienda. Soltanto due mesi fa, subito dopo la firma di rinnovo dell’accordo di solidarietà, in un incontro con l’RSU aziendale e poi in un incontro di gruppo a livello nazionale l’azienda aveva fornito rassicurazioni ai sindacati sul fatto che ad Avigliano non ci fosse alcun problema e che il percorso messo in atto, che ha comportato non pochi sacrifici per i lavoratori, per la riorganizzazione del ciclo produttivo stesse dando i risultati sperati. Oggi, come un fulmine a ciel sereno, giunge la notizia della volontà aziendale di voler interrompere definitivamente la parte del ciclo produttivo situato ad Avigliano relativo alla produzione tissue”. 
I sindacati ritengono “assolutamente incongruo, da parte dell’azienda, dichiarare, nei fatti, un nuovo esubero nel corso dell’applicazione di un accordo recentemente ri-sottoscritto.
E’ necessario, invece, riorganizzare il ciclo produttivo all’interno del gruppo, in modo da ricollocare su Avigliano linee relative alla produzione di prodotti airlaid in modo da riassorbire gli esuberi. La stessa azienda, d’altronde, ha ribadito come le performance dei prodotti airlaid siano più che buone nonché ha riconfermato l’intenzione di rafforzare lo stabilimento di Avigliano come polo di eccellenza della produzione Airlaid nel Mezzogiorno.
Se ciò è vero, non è possibile, dunque, assistere inermi a questo smantellamento che dimostrerebbe, da parte della proprietà aziendale, invece, una scarsa attenzione per il Mezzogiorno d’Italia. Gli indicatori di gruppo sembrano dimostrare come la tendenza sia positiva quasi ad ogni livello, tant’è che nel corso dell’ultimo anno ben 50 assunzioni sono state effettuate in altri stabilimenti. Avigliano non può, quindi, essere la cenerentola del gruppo. Se davvero l’azienda intende costruire un polo dell’airlaid in Basilicata, collochi subito sullo stabilimento lucano le linee per la trasformazione dei prodotti (attualmente viene effettuata la sola produzione di prodotto non finito), unica soluzione possibile per scongiurare un’inutile perdita di posti lavoro”.
Pertanto, i sindacati proclamano immediatamente lo stato di agitazione, chiedendo un incontro al tavolo regionale delle attività produttive e verranno messe in campo tutte le iniziative necessarie a fermare la decisione dell’azienda.

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