Simonetti su rapporto “Il Sud, I Sud. Il caso Potenza”

“Il rapporto annuale su ‘Il Sud. I Sud’ presenta un quadro drammatico del Sud del terzo secolo, pur con diverse accentuazioni e variabili. Divari sempre più netti, caduta degli investimenti e blocco di quelli per le attività manifatturiere, tagli ai trasferimenti e ripresa massiccia dell'emigrazione, caduta dei tassi di attività e di occupazione, uso non corretto del territorio, bassa utilizzazione della rete telematica e lento accesso al web. Anche la Basilicata vive tutto questo: fermi gli investimenti, tagli di trasferimenti ancora in atto, azioni di rapina da parte delle multinazionali sul versante petrolifero e dissesto geologico per mancata manutenzione del territorio”. A dichiararlo Pietro Simonetti, presidente del Centro studi e ricerche economico-sociali. “Potenza – continua Simonetti – è la città dove non esiste un sistema di trasporto pubblico che serva all'utenza, nonostante scale mobili, metropolitane ideate e finanziate ma non messe a regime. Nessuna intermodalità, ma caos, a partire dalle stazioni di arrivo e partenze disseminate in luoghi senza servizi: la stazione delle autolinee, finanziata con risorse vincolate, è stata trasformata in uffici comunali. Potenza è la città dove la raccolta differenziata è un miraggio e il costo di raccolta e smaltimento fuori territorio è una delle più alte, superiore a Napoli. E’ la città dove il centro storico è svuotato e la zona industriale, desertificata, assapora la chiusura delle attività produttive e occupazionali, mentre viene riempita di edifici direzionali del nulla. Moltissimi siti, dalla ex cip zoo alla Magneti Marelli ospitano erbacce, amianto e capannoni industriali vuoti, mentre la città raggiunge i record nella disoccupazione giovanile e nel costo della vita.
Qualcosa resiste, soprattutto l'ex Siderurgica Lucana, mai delocalizzata a Tito. Nessuna programmazione, nessun progetto di transizione pensato, solo interventi giustapposti”. Per Simonetti sarebbe auspicabile ascoltare i geografi che nel 2011 concludono il rapporto invitando “a guardare all’esterno per attingere idee, prospettive, stili di vita e di convivenza da immettere e amalgamare in una logica di proficuo intreccio”.

bas 06

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