Simonetti e Rivelli su caso Csres-basilicatanet

Di seguito riportiamo le note di Pietro Simonetti, presidente Csres e del direttore di basilicatanet, Giovanni Rivelli:

"Caro direttore Rivelli
il centro Calice, come sanno i dirigenti Angelo Nardozza e Rocco Mesina, non ha speso un centesimo in comunicazione.
Abbiamo solo lavorato per fare il museo, alcune mostre, mettere a punto la gara per l'allestimento ,dopo un faticosissimo inter per ottenere un area del castello di Lagopesole .Abbiamo presentato libri, su Levi ed altro. Abbiamo anche ricevut0 (c'e notizia nei miei comunicati che danno lavoro) un importantissimo premio,a costo zero per il centro,"libero bizzarri" con la" basilicata nel cellurare" nell'ambito del progetto "Licantropi". Intanto,in alleanza con cia, comune di avigliano e tanti altri abbiamo avuto l'onore e la grande soddisfazione di ottenere per merito, tra i soli soli 10 progetti approvatii dalla fondazione sudi,un finanziamento per il recupero di "piano del conte".
Sito contermine alla sede del museo.sara' riutilizzato un edificio e coinvolti 100 discendedi di lucani all'estero e 25 immigrati.Voglio ricordare,tu che fai amministrazione e determine, che la gestione amministrativa e' di competenza della giunta.Il Comitato del centro non percepisce neanche il riborso spese. Tutto questo ovviamente non centra nulla con il fatto che si possa censurare una not del Csres,tra l'altro risultato di un documento ufficiale della Regione(relazione della commissione di inchiesta sulla valbasento,approvata all'unanimita' dela consiglio regionale).Caro rivelli sono un ex operaio,ho solo la terza avviamento (ma ho studiato economia politica a mosca),sono stato sindacalista e cosigliere regionale( se godi del tuo contratto lo devi anche alla mia proposta sostenuta da altri). la tua ign oranza sui temi trattati e' enorme.Ma adesso quardiamo avanti.
non sei adatto a l ruolo che ti ha affidato De fillippo.lo dimostra questa polemica.non conosci la realta'(centro calice e non solo)e censuri una nota che voleva contribuire alla riflessione,noi comunisti siamo fatti cosi".senza rancore. la prossima volta conta fino a cento" .
Pietro Simonettti,  Cseres.

Questa la nota di Rivelli:

Caro presidente Simonetti,
La mia cultura di libertà e democrazia, non certo maturata in corsi a Mosca, mi impone di non contare fino a 100 quando tutelo verità e libertà di espressione anche se mi trovo di fronte a chi, a colleghi dell'ufficio stampa, ha già proferito frasi del tenore "lei non sa chi sono io".
La logica, invece, mi impone di ritenere che quando si parla di gara e apertura di buste per fare un sito internet si parla di comunicazione e relative spese. E quando si parla di mostre, presentazioni di libri e simili, si parla di iniziative e relative spese.
Voglio ancora sottolinearti, parlando al presente e al futuro, che la fonte della mia nomina è la stessa della tua e che tanto io, tanto i colleghi dell'ufficio stampa, tanto, immagino, la quasi totalità dei lucani saremmo ben felici di dedicarci a un compito prestigioso come il tuo gratuitamente, potendo contare, come nel tuo caso, di una pensione (o vitalizio?) di tutto rispetto maturata nelle Istituzioni. Sia chiaro, legittima, esattamente come i contratti di chi lavora.
Detto questo, da questo momento mi "autocensurerò" ed eviterò di pubblicare nuove tue sulla questione, per evitare di usare in modo distorto questo spazio, certo che si potrà arrivare una definizione nelle sedi a cui sia tu che io potremo rivolgerci.
Quanto al diritto di replica che invochi di continuo, non ti sfuggirà che essendo stato tu a partire con un attacco a me e a Basilicatanet (regolarmente pubblicato) paradossalmente il diritto di replica, in verità, è il nostro e io lo esercito anche se tu hai da ridire sul fatto che io possa rispondere alle tue accuse pubbliche con una pubblica nota. Ma quello che pretendi, caro presidente Simonetti, non è diritto di replica, ma pretesa di unilateralità e pensiero egemone, che non appartiene alla cultura democratica italiana, nè quella di radice democristiana nè quella di radice comunista. I comunisti sovietici, che sicuramente tu hai conosciuto meglio di me, forse sono (o grazie a Dio, tranne poche eccezioni, erano) fatti così.
Senza rancore.
Giovanni Rivelli
P.s. Se ancora non hai capito che la tua lunghissima nota non è stata pubblicata su Basilicatanet solamente perché inviata il giorno dopo essere stata inviata agli altri organi di informazione (cosa che avviene in tutti i casi simili) proverò a fartelo tradurre in Russo.

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