“La presentazione delle attivita’ relative agli incubatori di Basilicata Sviluppo in assenza di una politica industriale nazionale e locale rischia di perpetuare la pratica della realizzazione di strumenti che vanno ad aumentare la platea dei contenitori non pienamente utilizzati”. A dichiararlo Pietro Simonetti, presidente del Centro studi e ricerche economico e sociali di Basilicata. “ La ricerca in Basilicata che – sottolinea – puo’ contare su una spesa annua di circa 70milioni di euro ,e’ sostanzialmente sganciata dalle attivita’ produttive,dai servizi innovativi e dall’organizzazione del lavoro della pubblica amministrazione. Il tentativo interessante di procedere alla selezione di candidature per incubare iniziative imprenditoriali nei vari comparti e’ orfano della mancanza di un disegno di politica industriale . La crisi dei consorzi industriali,il blocco delle attivita’ di incentivazione alle imprese che interessa Basilicata Sviluppo,il ruolo di Basilicata innovazione non producono gli effetti sperati. Se a tutto questo si somma il ritardo nella predisposizione del Piano triennale per l’occupazione e la mancata definizione di un progetto di riutilizzo dei circa 2000 lavoratori in mobilità e i cento capannoni dismessi diventa chiaro il quadro in cui si opera. Le difficolta’di utilizzo dei circa 800 milioni di euro residui del Por 2007/13 e delle relative rendicontazioni segnalano il difficile momento economico sociale. La positiva conclusione della firma dell’accordo di sito della Val D’agri dovrebbe spingere – conclude Simonetti – il gruppo dirigente della regione e le parti sociali ad accelerare i processi di riforma e di risparmio delle strutture preposte e il profondo rinnovamento degli assetti di gestione aprendosi anche all’esterno della regione ed a livello internazionale. Sono necessarie politiche attive del lavoro e sostegno ai redditi piu’ bassi. Altrimenti anche gli incubatori non lasceranno alcun segno se non le dichiarazioni della autorita’ e dei gestori”.
BAS 09