"Qualche settimana fa abbiamo chiesto alla direzione generale del Consiglio regionale della Basilicata e ultimamente al presidente del Consiglio di traferire alla Fondazione i 19 acquerelli di Sinisgalli acquistati a suo tempo dalla Regione e conservati nell'archivio. Si tratta di una serie di opere realizzate dal poeta-scrittore, ritrovate negli anni 90 nei depositi della regione e oggetto anche di servizi dei media. Abbiamo chiesto un comodato d'uso con la fondazione per l'utilizzo e non ci resta che prendere atto positivamente dalla decisione assunta dal Consiglio regionale.
Come si vede, per recuperare il patrimonio culturale di Sinisgalli non occorrono fantasiose e incerte pratiche da cortile, ma una strategia mirata alla applicazione dei vincoli presenti nel suo testamento circa il carteggio ed altro donato al Comune e alla Regione.
Andare per bancarelle dell'usato è utile, ottenere il carteggio, anche e dopo l'iniziativa ministeriale è decisivo come la ripubblicazione dei libri non editati da anni .
La vicenda degli acquerelli in deposito presso la Regione richiama l'esigenza di catalogare il patrimonio esistente attualmente utilizzato negli uffici o giacente nei deposito, donati o acquistati.
Un patrimonio importate che aspetta anche di essere fruito a partire dalle opere di Levi, Guerricchio, Galella, Ditaranto e tanti altri.
Lo afferma Pietro Simonetti, del Cseres.
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