"Oggi l’Eni incontrando i Sindaci dell’area ha dichiarato, attraverso i suoi dirigenti, che i lavoratori lucani presentano poche domande per le selezioni. A nostro parere non è una questione di domande ma di esigenze delle aziende e dei carichi occupazionali esterni nonché della griglia degli interessi che governa il settore, compreso il rapporto politica-affari". Lo afferma Pietro Simonetti a firma dello "Cseres".
"C'è un solo modo di sconfiggere questa pratica – ricorda Simonetti – la quota di riserva e le attività formative.Tutto il resto rimanda alla logica della concertazione senza effetti pratici, ai tornei oratori senza esito. In ogni caso i rappresentanti dei Sindaci, nell’abito degli organismi preposti alla regolamentazione delle assunzioni, potrebbero presentare la bozza di delibera per la riserva. Per evitare che nei prossimi mesi ENE & C. dichiarino che ancora una volta non molte domande sono pervenute per difetto di informazione". Simonetti ricorda, inoltre, come "da tempo abbiamo sottolineato che per garantire l’occupazione dei lucani nell’area petrolifera, replicando quanto già fatto con la Fiat di Melfi, occorrono delle norme vincolanti per il reclutamento. Una delibera che riservi l’80 per cento ai lavoratori della Basilicata, a partire da quelli che risiedono in zona".
bas 07