Simonetti (Cseres) su gestione Società energetica lucana

“La Sel (Società energetica lucana) nasce per utilizzare e, ottimizzare le risorse energetiche lucane: acqua, petrolio, vento, sole. Un ventaglio di risorse assolutamente di grande livello: il più grande giacimento petrolifero in terra ferma d’Europa; il secondo bacino idrografico italiano; sole e vento per le energie alternative che producono al momento foreste di pali eolici e gabbie di ferro per intrappolare il sole a vantaggio dei privati, come nel caso della Val d'Agri: 10 ettari,4,5 mw ( un dipendente a mezzo tempo). Mentre l'Asi di Potenza deve 9 milioni di euro ad Enel, cosa ha fatto la Sel? Qualche contratto per le energie alternative, nulla di più.” Lo dice in una nota Pietro Simonetti (Cseres). “Mente L'Acea è quotata in borsa, l'azienda milanese pure; in Basilicata si affida l'azienda, che dovrebbe essere il motore energetico, anche pulito, al segretario della segreteria politica Roberto Speranza.- dice ancora Simonetti- sin qui lottizzazione, anche se in danno della economia della regione. Il resto è cronaca diceva Scotellaro: uno si divide al bivio. La cordata affari-politica, continua con iniezioni di neobrigantismo per continuare a governare, mentre i lucani pagano di più la benzina, al netto della elemosina della card, l'energia elettrica, il gas e ad altro. Nel contempo non utilizzano il gas gratuito da Eni e la Regione deve finanziare 7 milioni di euro per ripianare il bilancio di Acquedotto lucano, e coprire i costi Enel per i Consorzi di Bonifica: tutte risorse sottratte al lavoro e alle imprese."

bas12

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