"La puntuale e opportuna nota dell’Ufficio Societa’ dell’Informazione sullo stato dell’arte delle attivita’ relative al superamento del ”digital divide” che interessa la Basilicata descrive bene la situazione venutasi a creare dopo l’esito negativo della gara per la realizzazione delle infrastrutture per la banda ultra-larga .
Attualmente il 72, 2% della popolazione può utilizzare la rete fissa adsl, solo il 12, 4% le connessioni wireless con sistema 3G, mentre il 10, 4% è del tutto senza copertura a fronte di una media nazionale del 4%.
A fronte di un investimento complessivo di oltre circa 70milioni di euro (di cui il 30°% a carico dell’operatore ) e oltre 53 provenienti dal PO Fesr Basilicata entro il 2015 la banda ultra larga doveva essere utilizzata da 215.000 persone in 39 comuni (122mila con 30 Mb/s e 97.000 con 100 Mb/s). L’investimento pubblico si era reso necessario per stimolare agli operatori privati che da tempo non intervengono nei comuni lucani considerati aree bianche di mercato.
A tali misure si aggiungevano il bando del 2011 di circa 20 milioni assegnato con gara alla Fastweb ed in fase di realizzazione, e il progetto per la firma digitale (le prime 25mila) aggiudicato ad Aruba e in corso di attuazione.
Il complesso degli interventi doveva collegare con la modalità FTTH le sedi pubbliche, scuole e ospedali, con la copertura del 100% della popolazione con almeno 2 Mb/s di velocità. Questa misura doveva portare buone ricadute sulla popolazione e sul sistema delle imprese .L’esito della gara ,a differenza di altre regione piu’ popolose del Mezzogiorno dove i lavori sono stati assegnati,determina conseguenze non tutte positive sui cittadini e sulle imprese che non potranno godere delle stesse condizioni .La Basilicata si dovrebbe accontentare di accessi meno veloci .Si tratta ora di capire come saranno rimodulati i fondi Fers che erano stati impegnati per il “Grande Progetto” e del rapporto con il MISE e Infratel ,che proprio nei giorni scorsi ha dichiarato che la Regione ha messo in “stand by il “Grande progetto”. Nei giorni scorsi la Confindustria Basilicata ha espresso soddisfazione per la composizione del gruppo di lavoro per Agenda digitale. Avremmo preferito valutazioni e proposte per ottenere dagli operatori telefonici associati la partecipazione alla gara e non la fuga specialmente dopo il blocco avvenuto alcuni anni fa del progetto Socrate e nella mancata dotazione dell’Adsl in tanti Comuni. Evidentemente si preferisce avere il monopolio delle forniture agli enti pubblici in regime di monopolio e disinteressarsi di fette di popolazione e di imprese. Ci Auguriamo che nei prossimi giorni si apra un confronto trasparente anche con le parti sociale e le sedi di programmazione per affrontare la vicenda del “Grande progetto” e delle risorse non ancora utilizzate .Tutto cio’ reclama anche la rivisitazione e la ristrutturazione della strumentazione regionale di gestione puntando ad una tecnostruttura ,cosi come accade in altre regioni ,anche per valorizzare le importanti risorse umane presenti con tutto il portato dell’esperienza accumulata e dei progetti attuati .In questo contesto il ruolo del Portale e dei servizi all’utenza e tutte le attivita’ di informazione ed erogazione interattiva della multimedialita ’ assumono una incidenza non secondaria .Fondamentale e’ la questione dell’accesso gratuito ad internet tramite WI-FI. In molti Comuni ,come Matera ,sono stati fatti investimenti per la copertura totale. Come del resto accade in centinaia di Comuni italiani .Si tratta di adottare le stesse misure per tutti Comuni della Basilicata per garantire accesso veloce e gratuito ad internet a tutti i cittadini .Una eventuale rimodulazione dovra’ fare i conti con questa prioritaria e urgente necessita’".
BAS 05