"Le azioni giudiziarie vanno riservate solo ai fenomeni patologici e non può essere patologico ogni cosa". Così Pio Abiusi per l'Associazione Ambiente e Legalità, che aggiunge: "l'esempio Sidepotenza è un classico di come non dovrebbero andare le cose. Tra le motivazioni addotte nel ricorso, respinto, alla Corte di Cassazione i difensori del gruppo Pittini hanno ribadito come tutte le prescrizioni dell'autorizzazione integrata ambientale siano state rispettate. I periti nominati dal giudice non hanno richiamato, infatti, l'Aia ma hanno fatto costante riferimento alla normativa, evidentemente l'Aia è lacunosa. Non è pensabile che a distanza di circa un anno da quando l'impianto sia stato posto sotto sequestro si continua a guardare altrove e non si proferisce parola anzi ci sono alcuni che spingono per il solito “tutto apposto” ingiustificato".
Per Abiusi "l'azienda se davvero tiene alla piena operatività dichiari gli investimenti che intende realizzare ed in primis quelli atti a garantire la sicurezza sia degli addetti che dei cittadini; i sindacati diventino costruttivi perchè ne va della salute anche delle maestranze. In tutta questa vicenda l'Azienda Sanitaria di Potenza è stata semplicemente assente eppure vi era ogni ben di Dio che si disperdeva sia in fabbrica che all'esterno. Crediamo che da quanto l'impianto è stato sottoposto a sequestro molto sia stato fatto ma va dimostrato e non già a chiacchiere. Il primo passo deve essere fatto dall'azienda che ottemperando a quanto richiesto dalla magistratura dimostri come sia possibile ottenere il dissequestro e poi proceda con gli ulteriori investimenti utili a rilanciare la produzione".
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