Richiesto con un odg l’avvio di “ogni utile azione legislativa, amministrativa e di controllo tesa a rimuovere le cause della prescrizione determinatasi in ragione della decisione del Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Potenza”
“Avviare ogni utile azione legislativa, amministrativa e di controllo tesa a rimuovere le cause della prescrizione determinatasi in ragione della decisione dell’Ufficio del Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Potenza nei confronti dello stabilimento della Siderpotenza; istituire un fondo di garanzia istituzionale e di interesse pubblico di un milione di euro finalizzato all’assistenza, al controllo, all’azione di recupero ambientale del sito, degli spazi contermini e dell’intera area industriale di Potenza; utilizzare parte del fondo per eventuale anticipazioni in favore dei lavoratori che pagano il prezzo sociale e occupazione più grave”. E’ quanto chiedono i capigruppo consiliari di Pdl – Forza Italia, Popolari per l'Italia, Udc, M5s, Laboratorio Basilicata – Fratelli di Italia con un ordine del giorno presentato ieri durante i lavori consiliari.<br /><br />Nello stigmatizzare l’atteggiamento tenuto ieri sera dalla maggioranza durante i lavori consiliari, a seguito dell’informativa del presidente Pittella sulla questione Siderpotenza, teso a rinviare il dibattito alla prossima settimana, il consigliere Rosa ha messo in evidenza la posizione delle forze di governo che “lede i diritti della minoranza e dell’intero popolo lucano. Diritto – ha ribadito – a conoscere la verità dei fatti”.<br /><br />Per il consigliere Leggieri del M5s “la strada verso una maggiore sensibilità della politica lucana sui temi ambientali è ancora lunga. Una politica che si mostra sorda e cieca rispetto a settori tanto importanti. La questione Siderpotenza – ha detto – è solo la punta di un iceberg e il Movimento 5 stelle continuerà nel suo lavoro di vigilanza su queste materiei”.<br /><br />Nel sottolineare la posizione congiunta assunta dalla minoranza sull’argomento, il consigliere Pace (Gm) ha richiamato la necessità di un intervento immediato delle forze politiche per affrontare le priorità che sono “salvaguardia della salute pubblica e del lavoro”. “Non discutiamo del provvedimento messo in atto dalla magistratura – ha detto – ma di come si poteva evitare la chiusura dello stabilimento se la Regione e l’Arpab avessero adempiuto agli obblighi dettati dal Decreto Lgs. n.152 del 2006”.<br /><br />“Un atto prevaricatorio della maggioranza, quello che si è consumato ieri sera in Consiglio regionale”. Così il consigliere Mollica (Udc) il quale nel ribadire che “non bisogna fermarsi di fronte al provvedimento della magistratura” ha auspicato che “il legislatore diventi parte attiva in questa vicenda e vada oltre, così come ha fatto il Governo nei confronti dell’Ilva di Taranto”.<br /><br />E delle ipotesi di soluzione messe in campo dalla minoranza ha parlato il capogruppo di Pdl-Fi, Michele Napoli spiegando che si tratta di una scelta “dettata dal buon senso” e “ non raccolta dalla maggioranza di governo che lascia a desiderare quanto di tratta di intervenire su temi di tale rilevanza”. “Occorre – ha detto – contemperare i diversi interessi in campo bilanciando la tutela della salute pubblica e dell’ambiente e il diritto al lavoro, principi garantiti entrambi dalla Costituzione”. “La maggioranza poteva cogliere l’occasione del prossimo assestamento di bilancio per far propria la nostra proposta sull’istituzione di un fondo di garanzia istituzionale e di interesse pubblico finalizzato all’azione di recupero ambientale del sito”.<br /><br />Il consigliere Castelluccio (Pdl-Fi) ha proposto, infine, di richiedere al ministro competente l’istituzione di una commissione parlamentare d’inchiesta sull’operato dell’Arpab.<br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br />