Sgombero Boreano, Leggieri replica a Braia

Per l'esponente M5s "dopo l’azione di forza di oggi, il problema del caporalato rimane e non è certo risolto, semmai è aggravato dalla dislocazione del campo di accoglienza in un luogo non idoneo e dalla mancanza di collegamenti e di assistenza"

<div> &quot;Trovo quanto meno singolare che si parli di ripristino della legalit&agrave; con riferimento ad un&rsquo;azione di forza operata con le ruspe, soprattutto quando queste affermazioni arrivano da un esponente di una Giunta regionale che da due anni a questa parte evita in maniera cosciente di rispondere alle tante interrogazioni presentate proprio sulla questione e sulle condizioni in cui versa il campo di accoglienza di Venosa. &Egrave; singolare la rapidit&agrave; con cui si agisce nei confronti di un gruppo di migranti, mentre per avere chiarimenti su come vengono impiegati i soldi pubblici occorre attendere tempi biblici&quot;.</div><div> &nbsp;</div><div> &Egrave; quanto afferma il capogruppo del Movimento cinque stelle in Consiglio regionale Gianni Leggieri, per il quale &quot;&egrave; tragico che in questa Regione si possa agire in questa maniera e si possano mettere in piedi campi di accoglienza ove &egrave; preclusa ogni forma di collaborazione con la societ&agrave; civile (a meno che non si sia graditi ad una determinata parte politica) e come sia impossibile a consiglieri comunali e regionali compiere i controlli del caso. Un campo in cui &egrave; precluso l&rsquo;accesso a tutti &egrave; un carcere non una struttura di accoglienza. E&rsquo; ridicolo pensare che la lotta al caporalato passi esclusivamente da una azione di forza in stile salviniano e non da azioni concrete di accoglienza, gestione condivisa del problema, condivisione tra istituzioni, trasparenza&quot;.</div><div> &nbsp;</div><div> A parer di Leggieri &quot;nonostante le favole che si raccontano in giro, dopo l&rsquo;azione di forza di oggi, il problema del caporalato rimane e non &egrave; certo risolto, semmai &egrave; aggravato da una difficolt&agrave; oggettiva dovuta alla dislocazione del campo di accoglienza in un luogo non idoneo e da problemi strutturali legati alla mancanza di collegamenti e di assistenza. Un gruppo di lavoratori da oggi si trover&agrave; a vivere una situazione peggiore di quella di ieri, per le carenze strutturali del campo di accoglienza di Venosa che abbiamo denunciato da tempo (peccato che non siano arrivate le dovute risposte a causa di una azione sempre pi&ugrave; rallentata da parte di chi sarebbe chiamato ad intervenire) e a causa di una decisione imposta dall&rsquo;alto, nonostante gli accordi e le intese sottoscritte in Regione e al Comune di Venosa&quot;.</div><div> &nbsp;</div><div> &quot;Al posto dell&rsquo;assessore Braia – conclude Leggieri – prima di gioire e di usare toni trionfalistici, mi preoccuperei almeno di parlare con chi vive i problemi sulla propria pelle e di visitare i luoghi, &egrave; facile parlare dalle comode stanze degli uffici regionali&quot;.</div>

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