Il garante dell’infanzia sollecita l’intervento della Regione, “che aveva annunciato nei mesi scorsi misure in grado di dare ossigeno al settore”
“C'è molta preoccupazione nei responsabili delle 54 sezioni primavera della scuola per l'infanzia in Basilicata. Mancati pagamenti da parte della Regione, oltre ad un clima di profonda incertezza fanno sì che questo settore non possa considerarsi al riparo da rischi di sorta”. Lo sostiene il garante per l'infanzia e l'adolescenza, Vincenzo Giuliano che evidenzia “varie iniziative da mettere in campo nell'ormai imminente ripresa di settembre. Al primo punto la continuità dei servizi in Basilicata dove, al contrario di quanto accade in altre regioni, non ci sono bandi in vista dell'avvio dell'anno scolastico 2015 – 2016”.<br /><br />“Non solo – continua – mentre altrove si è provveduto ad una anticipazione del 40 per cento sull'ammontare dei contributi, la Basilicata ha operato un taglio del 20 per cento negli anni scorsi al quale vanno ad aggiungersi altre decurtazioni pari al 59,70 per cento dei contributi previsti. In definitiva una situazione allarmante che le sezioni primavera intendono sottoporre all'attenzione degli utenti ma soprattutto dell'opinione pubblica lucana, sottolineando il valore sociale della presenza delle sezioni sul territorio”.<br /><br />“A febbraio – dice Giuliano – la Regione Basilicata aveva assicurato un intervento per compensare i tagli nei contributi, almeno in una misura soddisfacente. Ciò sarebbe dovuto avvenire con il bilancio di assestamento di luglio, ma ciò non si è verificato ed il pericolo consiste oggi in una impossibilità, da parte delle 54 sezioni presenti sul territorio delle due province, di portare avanti i programmi previsti e corrispondenti alle inevitabili esigenze didattiche. C'è intanto attesa per avere dei riscontri in seguito ai contatti dei giorni scorsi con l'assessore Franconi e le strutture del dipartimento”.<br /><br />Al riguardo Giuliano ritiene “indispensabile una costante vigilanza sulla materia per evitare che l'interesse per il settore possa venir meno o anche essere sostituito da un attendismo privo di effetti, se non addirittura negativo, sotto il profilo dei risultati. Necessario, infine, un rapporto costante con il mondo dell'associazionismo”.<br /><br />L.C.<br />