Per il consigliere regionale del Movimento 5 stelle “i numeri mostrano un fallimento clamoroso nella gestione dei fondi comunitari”
“Ponendo a raffronto i numeri più significativi contenuti nella relazione della ‘sessione comunitaria’ dell’anno scorso relativa all’anno 2013 (e aggiornata al 31/12/2013) con la relazione di quest’anno (2014, aggiornata al 31/12/2014 appunto) emerge il sostanziale fallimento nella gestione dei fondi comunitari anche da parte di Pittella, il quale, se possibile, aggrava il quadro già negativo degli anni precedenti”.<br /><br />Lo evidenzia il capogruppo del M5s, Gianni Perrino per il quale “al termine del ‘sessennio’ 2007-2013, si scopre che la Regione Basilicata corre il concreto rischio di disimpegno automatico (ovvero di perdere i fondi comunitari a seguito della riduzione la quota di finanziamento comunitario e del corrispondente cofinanziamento nazionale di ciascun programma) se entro il 31/12/2015 (termine ultimo di ammissibilità della spesa rendicontabile) non verrà raggiunto il target del 100 per cento in termini di importi richiesti alla Commissione”.<br /><br />“Nonostante l’importo delle spese ‘impegnate’ – continua – copra la totalità della dotazione complessiva, se si osservano infatti i dati percentuali relativi ai fondi ancora (materialmente) da spendere nel 2015, si comprende come il rischio di ‘disimpegno automatico’ appaia concreto per tutti e tre i programmi comunitari: atteso che siamo a soli 6 mesi dalla fine dell’anno e che gli incrementi di spesa certificata registrati nel 2014 rispetto al 2013 sono stati meno che modesti. L’analisi dei dati relativi alla spesa monitorata suddivisa per beneficiario mostra plasticamente che alle piccole e medie imprese (Pmi), uno dei più importanti motori dell’economia regionale, sono arrivate poche (e indigeste) briciole sugli oltre 547 milioni finora spesi: solo il 15,06 per cento della spesa complessiva al 31/12/2014; mentre la ‘parte del leone’ l’hanno fatta i Comuni che, evidentemente, creano pochi posti di lavoro: colpisce l’elevato numero di progetti (ben 619). Spiccano anche i 120 progetti gestiti dall’Apt per oltre 15,5 milioni di euro e i 146 milioni di euro gestiti dalla Regione Basilicata su 302 progetti”.<br /><br />“Se ci soffermiamo sugli ‘assi’ del Programma operativo fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr) Basilicata 2007-2013 – dice – , si evidenzia una scarsa attenzione ai progetti relativi a ‘Energia e sviluppo sostenibile’ che pur avendo oltre 146 milioni di euro di ‘dote’ conta solo 9,75 per cento di progetti sul totale (176 progetti su 1805 totali). Stupisce l’incremento (del 625 per cento) registrato nel 2014 rispetto al 2013 relativo ai progetti afferenti ai ‘Sistemi urbani’ (probabilmente indotto dalla bassa utilizzazione della dotazione complessiva). Una carente qualità della spesa emerge anche se si esaminano le tipologie di intervento: gli importi corrisposti per le acquisizioni di beni e servizi, ove raffrontati con gli importi spesi per gli investimenti in infrastrutture e in aiuti (finanziamenti e servizi a singoli destinatari), appaiono sovradimensionati”.<br /><br />“Ma è leggendo i dati relativi al Po Fondo sociale europeo (Fse) Basilicata 2007-2013 – aggiunge - che si hanno le sorprese più sgradevoli e amare. Le percentuali relative alle spese certificate (265,5 milioni di euro) sul totale delle risorse programmate (oltre 322 milioni di euro), per quanto riguarda occupabilità e inclusione sociale (gli ‘assi’ che stanno più a cuore del M5s Basilicata), sono senz’altro positive; ma se si vanno a vedere i dati assoluti (ovvero quanti occupati, quanti posti di lavoro i fondi comunitari Fse hanno prodotto in Basilicata), si scopre un amara verità: pochi e la gran parte con contratti di apprendistato. Quasi 265,5 milioni di spese totali certificate – si chiede – (‘work experience’, ‘ponte per l’occupazione’, ed altri avvisi pubblici quali ‘incentivi’ fiscali per l’assunzione di lavoratori svantaggiati) cosa hanno prodotto in termini di creazione di nuovi posti di lavoro? Solo 856 persone hanno (forse) trovato lavoro: oltre 300 mila euro di fondi comunitari a persona. I numeri commentano da soli il totale fallimento della gestione dei fondi comunitari Fse in Basilicata”.<br /><br />“Per la manutenzione e l’adeguamento al Sistema informativo di monitoraggio – prosegue -, nell’ambito del ‘servizio di manutenzione evolutiva, adeguativa e correttiva e di supporto operativo del sistema informativo Sirfo 2007, è stato speso un importo pari ad € 468.657,2, di cui impegnati contabilmente € 165.573,77, interamente certificati; per il progetto Siada (Sistema informativo autorità di audit), un ammontare pari a poco più di € 42.000,00; per l’assistenza tecnica all’Autorità di audit del P.o. Fse Basilicata 2007-2013, € 131.436,00; per il servizio di valutazione strategica e operativa Po Fse 2007 – 2014 al Rti Lattanzio Group, per un impegno pari ad € 72.630,00; per il servizio, aggiudicato in via definitiva a Meridiana Italia S.r.l., di assistenza tecnica alle attività di programmazione, gestione, attuazione, monitoraggio, controllo, valutazione e supporto alla certificazione del Po Fse 2007, un importo pari ad € 1.053.758,90; per il servizio di assistenza tecnica, aggiudicato a Meridiana Italia s.r.l., che dovrà garantire un’attività di affiancamento costante all’Autorità di gestione del Fse nelle sue funzioni per un impegno contabile, un importo di poco più di € 1.000.000,00”.<br /><br />“Ancora hanno percepito fondi comunitari – continua Perrino – per il progetto Sinopie ‘Sviluppo e innovazione nelle organizzazioni per integrarsi in Europa – supporto alla qualificazione e al governo delle azioni co-finanziate dal Fse’ – chiuso il 31 dicembre 2013, euro 2.736.000,00 il Formez; per l’’affiancamento, formazione, ricerca per empowerment e sviluppo competenze’ (Affresco), sempre con il Formez”, altri € 500.000,00; per il ‘sistema informativo per la gestione delle procedure di accreditamento per gli organismi di formazione ed orientamento della Regione Basilicata” (Sigepa) altri € 84.022,00; per la ‘procedura aperta per l'acquisizione del servizio evolutivo e di assistenza specialistica del sistema informativo lavoro Basil della Regione Basilicata” , € 635.000,00; per la progettazione e realizzazione del sistema informativo sociale della Regione Basilicata (Sisb) € 417.600,00; per il ‘sostegno allo sviluppo degli assetti organizzativi, delle modalità operative e delle competenze dei soggetti istituzionali coinvolti nella programmazione e attuazione degli interventi co-finanziati dal Fse ‘ (progetto Sostegno), affidato al Formez Pa, € 1.000.000,00; per il ‘servizio di supporto tecnico-organizzativo alle parti economiche e sociali chiamate a partecipare alla preparazione, attuazione, sorveglianza e valutazione del P.o. Fse Basilicata 2007/2013”, ad Ismeri Europa, che si è aggiudicata la gara, un importo pari a euro 214.500,00; per ‘l’osservatorio del mercato del lavoro”, servizio assegnato alla società Ett S.r.l. di Genova, euro 47.190,00”.<br /><br />“Insomma – dice Perrino – un fiume di soldi pubblici che è andato ad alimentare un vorticoso, inefficiente sistema regionale che ha letteralmente dilapidato i fondi comunitari a disposizione per la programmazione 2007-2013. Stesso deprimente scenario si presenta per quanto attiene il ‘programma di sviluppo rurale” (Psr) finanziato a valere sul fondo agricolo europeo per lo sviluppo rurale (Feasr) Basilicata 2007-2013: a una capacità di spesa senz’altro buona (con alcune forti criticità, tuttavia) si contrappone un evidente inefficacia della spesa. Anche qui, oltre 496 milioni di euro spesi a fronte di pochissimi posti di lavoro creati. Approvato il 17 dicembre 2014 dalla Commissione europea il programma ha un valore complessivo di 289.624.168,00 euro, di cui il 50 per cento rivenienti da sostegno dell’Unione europea, il 50 per cento da rivenienti da fondi nazionali e regionale. La spesa è ammissibile a partire dal 1° gennaio 2014 e fino al 31 dicembre 2023”.<br /><br />“La Commissione – aggiunge Perrino – ha raccomandato il rispetto delle seguenti ‘condizionalità ex-ante’ di competenza regionale che devono essere rispettate entro il 31 dicembre 2016: documento strategico regionale per l’attuazione dell’Agenda digitale in linea con la strategia nazionale; piano di gestione dei rifiuti e delle bonifiche; piano di tutela delle acque; piano regionale dei trasporti; piano di rafforzamento amministrativo (redatto e trasmesso per la valutazione alla Commissione a metà aprile 2015); legge sulle azioni regionali attuative dello Small business act; strategia di specializzazione intelligente (Ris3). A meno di un anno e mezzo dalla scadenza – conclude Perrino – la Regione Basilicata, fatta eccezione per il ‘piano di rafforzamento amministrativo’, non si è dotata di nessuno di questi strumenti pianificatori preliminari. In tal modo, la programmazione 2014-2020 rischia di essere l’ennesimo treno perduto dalla Basilicata: un fallimento bis. Probabilmente l’ultimo, fatale per la nostra sventurata terra”.<br /><br />LC<br />