Con il 15% di auto in meno prodotte tra il 2011 e il 2012 l’Italia si viene a trovare tra gli ultimi posti della classifica industriale europea, almeno per quanto riguarda quello che ha sempre rappresentato uno dei settori strategici del nostro paese: quello automobilistico.
Il quadro poco felice – dichiarano in una nota la coordinatrice regionale di Sel Basilicata, il senatore Barozzino e la responsabile Lavoro di Sel Basilicata – è contenuto nel sesto Rapporto su Fiat settore automotive in Basilicata realizzato dalla Fiom lucana. Ma quel che rende ancora più drammatica la realtà emergente dal Rapporto sono le cifre rapportate al Mezzogiorno e alla Basilicata, in cui alla crisi del settore auto primario si somma la crisi delle fabbriche della componentistica, che nel sud sono, per il 90%, monomandatarie della casa oramai italo-americana. A preoccuparci è l’assoluta assenza di una adeguata iniziativa politica che provi a ridisegnare un welfare capace di rispondere ai tagli di reddito prevedibili: di qui la necessità di un reddito minimo garantito rispetto al quale sono state già depositate in regione oltre 5000 firme.
Segnaliamo inoltre l’ incapacità da parte della Regione Basilicata a farsi protagonista di una iniziativa volta alla costituzione di un Osservatorio costituito dalle regioni che ospitano stabilimenti Fiat per chiedere a Fiat conto del futuro industriale del settore auto, magari riaffrontando la questione del Campus come luogo in cui fare ricerca ed innovazione di prodotto.
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