“Se non ora, quando”, Rosa su presenza organismi regionali

Per il consigliere regionale del Popolo della libertà “è grave che gli uffici e le commissioni istituzionali di Pari opportunità partecipino ad una iniziativa partitica”

“Fermo il diritto di ogni uomo o donna di manifestare le proprie opinioni, fermo restante il diritto di ogni donna o uomo di esprimere il proprio disaccordo ed esprimerlo in ogni manifestazione, forma o modo che sia civile e democratica, sono rimasto sorpreso nell’apprendere tramite la stampa locale che alla manifestazione ‘Se non ora, quando’, prevista per domenica 13 febbraio, hanno dato l’adesione anche organismi istituzionali, quali la Commissione regionale per le Pari opportunità, l’ufficio della Consigliera regionale per le Pari opportunità, l’ufficio della Consigliera di Parità della Provincia di Potenza e l’Autorità di genere della Regione Basilicata”. E’ quanto dichiara il consigliere regionale del Pdl, Gianni Rosa, facendo riferimento alla manifestazione, in programma nei prossimi giorni, organizzata dall' Associazione Telefono Donna e dalla Camera del lavoro territoriale – Cgil.

“E’ un episodio che reputo gravissimo – aggiunge Rosa – poiché snatura il ruolo super parte che tali commissioni ed uffici devono avere in rappresentanza di tutte le donne, elettrici e non, a prescindere dal loro credo politico, filosofico e religioso, e che snatura anche il fine previsto dal Legislatore regionale per tali organismi di rappresentanza di genere”.

Rosa ricorda che “questi sono organismi nominati dal Consiglio regionale della Basilicata. Fermo restante che le donne che ricoprono tali ruoli, dopo esser state nominate, a titolo individuale e personale possono legittimamente esercitare il loro diritto di manifestare e protestare, e tale diritto deve essere tutelato e rispettato anche da chi sia in disaccordo con quella manifestazione, non possono trascinare il loro ruolo istituzionale in una iniziativa che è espressione di una determinata area politica, antagonista ad un’altra che governa col voto legittimo e democratico della maggioranza dei cittadini italiani. Lo reputo un gravissimo episodio di scorrettezza istituzionale – continua l’esponente del Pdl – poiché trascina degli organismi regionali in una manifestazione di piazza contro il Presidente del Consiglio dei Ministri. Si tratta di un gravissimo atto di strumentalizzazione politica dal momento che si aderisce ad una manifestazione di piazza che ha l’unico fine di attaccare Silvio Berlusconi, in quanto leader della maggioranza di centrodestra. Pertanto, considero intollerabile che persone scelte dai partiti per un ruolo istituzionale strumentalizzino questa nomina per fiancheggiare le loro compagini di appartenenza. Inoltre, è evidente che abbiano preso tali decisioni in “autarchia”, senza consultare le colleghe degli stessi organismi, appartenenti ad orientamenti politici differenti. Sulla manifestazione non entro nel merito, la rispetto ma non la condivido, ma leggere dichiarazioni come quella della Consigliera di parità della Provincia di Potenza, Liliana Guarino, che spiega l’adesione poiché, sono le sue parole, ‘il momento storico che viviamo e i fatti di cronaca quotidiani richiedono una mobilitazione collettiva ed un risveglio delle coscienze per riscattare ed attualizzare lo spirito che nel passato ha portato alla conquista di diritti fondamentali delle donne, ma purtroppo come stiamo constatando, non inviolabili ed insindacabili’, lo trovo davvero antistorico, fazioso ed inopportuno”.

“Presenterò una nota al presidente del Consiglio regionale, Vincenzo Folino – ha concluso Rosa – chiedendo spiegazioni in merito alla partecipazione di un ‘organismo di rappresentanza’ nominato dal Consiglio regionale ad iniziative 'partitiche, chi abbia preso tale decisione e chiedo già da ora una diffida ufficiale sull’accaduto e che si prendano i necessari provvedimenti ‘istituzionali’”.

    Condividi l'articolo su: