Scuola, Vita: solo un primo passo per immissioni in ruolo

Per il capogruppo Psi “attraverso i numeri del decreto è possibile cogliere l’inadeguatezza dell’operazione che non sposta di una virgola il ‘fronte’ complessivo dei tagli al numero di docenti e al resto del personale scolastico”

“Un primo passo ma non certamente soddisfacente a dare risposte al diffuso precariato del personale docente nella scuola lucana, né certezze al personale tecnico-amministrativo e tanto meno ad adeguare e rafforzare la formazione dei ragazzi”. E’ il commento del capogruppo del Psi in Consiglio regionale, Rocco Vita, al decreto del Miur che consentirà l’immissione in ruolo in Basilicata per l’anno scolastico 2011-2012 di 569 unità (286 docenti e 283 Ata).

“Attraverso i numeri del decreto – aggiunge Vita – è possibile cogliere l’inadeguatezza dell’operazione che non sposta di una virgola il “fronte” complessivo dei tagli al numero di docenti e al resto del personale scolastico imposto da tre anni di riforma, vale a dire la dieta dimagrante della Gelmini, che mette in ginocchio il funzionamento di elementari, medie e superiori. Per il personale docente (286 unità di cui 193 in provincia di Potenza e 93 in quella di Matera), scorporando i dati, si registrano in tutta la regione, 50 posti nella primaria e 78 nella scuola di infanzia; 49 cattedre nella scuola secondaria di primo grado 31 in quella di secondo grado. Il personale di sostegno immesso è infine di 96 unità. L’analisi territoriale – sottolinea il capogruppo del Psi – evidenzia che al Nord va circa un posto su due: la fetta più consistente delle stabilizzazione (30.300 professori e 36mila Ata) riguarda le regioni del settentrione, dove saranno assunti il 46,3 per cento di docenti e il 51 per cento di personale amministrativo Ata. Decisamente penalizzato il Sud a cui viene riservata, con le regioni del centro Italia, l'altra metà dei posti disponibil. Al Sud infatti andranno solo 9.002 posti di insegnanti il 29,8 per cento, e 10.171 di Ata il 28,3 per cento”.

Per Vita, inoltre, “un danno i docenti del Sud lo hanno già sicuramente subito: è quello che deriva dalla decisione del Governo (su forte spinta leghista) di assumere 10.000 nuovi insegnanti tramite le graduatorie con le ‘code’ (dove nove volte su dieci si erano posizionati proprio loro), volute dal ministro Gelmini nel 2009, salvo fare marcia indietro in occasione della recente tornata di rinnovi a causa delle sentenze negative rimediate dall’avvocatura dello Stato nelle aule dei tribunali amministrativi di diverse regioni”.
 

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