Scuola, Romaniello (Sel) propone un “Tavolo regionale”

Per il capogruppo in Consiglio regionale di Sinistra Ecologia e Libertà è “indispensabile un confronto per fronteggiare efficacemente l’emergenza precari e gestire l’attuale fase del Piano regionale di dimensionamento scolastico 2011-2012”

“Un tavolo regionale in difesa della scuola pubblica, per capirne le esigenze ed elevarne il livello qualitativo, che veda coinvolte le istituzioni, i partiti, i sindacati, le associazioni di studenti”. E’ quanto propone il presidente del gruppo consiliare Sel (Sinistra Ecologia e Libertà) Giannino Romaniello per il quale “l’esigenza di un confronto in tal senso appare indispensabile per fronteggiare efficacemente l’emergenza precari e per gestire l’attuale delicata fase del Piano regionale di dimensionamento scolastico 2011-2012”.

“A livello regionale – sottolinea il capogruppo Sel – è indispensabile fare il punto sull’attuazione del Programma della Regione Basilicata 'Linee di intervento triennale per la qualificazione, il rafforzamento e l’ampliamento dell’offerta formativa scolastica’ che ha consentito anche in quest’anno scolastico il ritorno in aula di alcune centinaia di docenti che altrimenti, per effetto della ‘manovra Gelmini’, sarebbero stati esclusi. Si tratta, in particolare, di verificare e monitorare, al fine di definire per tempo, come sta procedendo l’impiego di docenti precari e di stabilire le linee del Programma per il nuovo anno scolastico i n modo da evitare i soliti ritardi che rischiano di pesare sul personale precario e sulla qualità delle attività educative”.

“La situazione dei precari della scuola – sottolinea il consigliere regionale – necessita di un’attenzione se possibile ancor maggiore dopo che il Governo, con il decreto Milleproroghe, ha imposto il congelamento delle graduatorie ad esaurimento fino al 31 agosto 2012. Tale atto, che di fatto ignora la sentenza con cui la Corte Costituzionale ha cancellato il trattamento di serie B riservato ai docenti che, per il biennio 2009/2011, hanno chiesto di essere inseriti nella graduatoria degli aspiranti ad un incarico in una provincia diversa da quella di residenza, preclude ai docenti precari la possibilità di adeguare il punteggio e di chiedere il trasferimento in altra provincia in attesa della ‘nuova legge sul reclutamento’ ed impone, per la prima volta, un vincolo territoriale per l'inclusione nelle graduatorie d'istituto, che produrrà caos ed alimenterà ulteriore contenzioso”.

“In tale contesto – prosegue Romaniello – appare indispensabile aprire un confronto per rivedere la natura e le modalità di utilizzazione delle attuali graduatorie, garantendo regole certe e parità di diritti per tutti gli aspiranti inclusi e per discutere la proposta presentata dalla Flc Cgil denominata ‘Operazione Centomila’ con la quale stessa chiede la stabilizzazione di centomila lavoratori precari della scuola, senza costi aggiuntivi per le casse dello Stato, come ampiamente documentato dallo studio proposto dal sindacato, a partire dal prossimo anno scolastico per garantire, con ‘l'organico funzionale’, la continuità didattica e la qualità dell'offerta formativa della scuola autonoma.
Un ulteriore elemento di grave criticità è rappresentato dall’ultima tranche di tagli al Piano strutturale per il personale prevista per l’anno scolastico 2011/2012, tagli che comporteranno un’ulteriore perdita di 720 posti di lavoro nel sistema scolastico regionale, a fronte di ben 2400 posti già persi negli ultimi tre anni. La situazione è ancor più grave se si pensa che dal 2008 il Governo ha provveduto a tagliare in modo sostanzioso, in alcuni casi fino al 50 per cento, le risorse per le attività scolastiche ordinarie, determinando gravi difficoltà di gestione amministrativa che inevitabilmente si sono riverberate sulla qualità dell’offerta formativa”.

“Appare inoltre necessario – conclude Romaniello – battersi per il ritiro delle riforme del primo e del secondo ciclo scolastico decise dal Governo nazionale ed in particolare contrastare i drastici tagli delle ore di lezione, del tempo prolungato e dei laboratori, nonché l’accorpamento delle sezioni e il conseguente aumento di alunni all’interno della stessa classe, che non dovrebbero superare le 20 unità, tutti elementi che determinano un drammatico peggioramento della qualità dell’offerta educativa scolastica”.

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