Il presidente del Consiglio regionale: “Il 15 novembre a Matera l’appuntamento finale della campagna del Governo su ‘la buona scuola’. Per cambiare le istituzioni scolastiche connettere l’idealità di una visione e la concretezza del quotidiano”
“Ogni riforma, ma in particolare ogni riforma della scuola, è buona se non parte con il segno meno. Qualità ed eccellenza si fanno con le risorse e non con i tagli”. Lo ha detto il presidente del Consiglio regionale, Piero Lacorazza, che è intervenuto oggi a Potenza nel corso dell’iniziativa dei 'visionari della scuola' promossa dal presidente della Regione Marcello Pittella e dall’assessore alla Formazione Raffaele Liberali. Nell’esprimere “soddisfazione per la decisione annunciata oggi dal capo di Gabinetto del ministro dell’Istruzione di tenere il 15 novembre a Matera, capitale europea della cultura per il 2019, l’appuntamento finale della campagna del Governo sulla 'buona scuola'”, Lacorazza ha evidenziato che “per cambiare le istituzioni scolastiche vi è la necessità di connettere l’idealità di una visione e la concretezza del quotidiano, il futuro e il presente, la prospettiva credibile e le scelte coerenti di oggi. In questo senso è necessario che in questa visione, con la disponibilità di tutti, anche il sindacato porti il suo punto vista, la sua posizione”.<br /><br />“Per una buona scuola – ha aggiunto il presidente del Consiglio regionale – è necessario inoltre alimentare una sana competizione. Per farlo bisogna valorizzare l'autonomia perché la scuola vive del suo rapporto con il territorio. In questa direzione rigurgiti centralisti, resi evidenti dalla riforma del titolo V già varata in prima lettura dal Senato, non aiutano il mondo dell’istruzione, che può rafforzarsi proprio facendo leva sulla ricchezza che è rappresentata dai territori. Mi auguro che le iniziative annunciate dal governo riescano in tempi brevi a riportare realmente la scuola italiana al centro dell’agenda politica. Ma per la scuola servono investimenti rilevanti”.<br /><br />“Anche in Basilicata – ha detto ancora Lacorazza – le istituzioni devono fare la loro parte. Occorre cambiare la legge regionale n. 33/2003, rafforzare la qualità del progetto educativo, mettere mano al sistema formativo regionale e adottare scelte efficaci, in tempi rapidi, che tengano conto del mutato assetto istituzionale, per avvicinare il mondo della scuola al mercato del lavoro; occorre definire i poli formativi, consentendo agli enti locali, alle imprese e al sistema associativo di rafforzare il sistema scolastico nei territori; serve un Piano di dimensionamento scolastico che risolva in modo intelligente e graduale i problemi delle varie aree della Regione, con la consapevolezza che è necessario individuare un giusto compromesso tra territorio e qualità dell’offerta formativa; e mentre si vanno concretizzando i nuovi programmi comunitari per il periodo 2014/2020, occorre ripensare e rafforzare le politiche per il diritto allo studio, affinché tutti, a partire dagli studenti con disabilità, possano avere le concrete e giuste opportunità”.<br /><br />“Mi auguro che gli atti dell’iniziativa dei visionari della scuola – ha concluso Lacorazza – siano al più presto trasferiti ai consiglieri regionali visto che la massima Assemblea regionale discuterà nei prossimi mesi leggi e piani importanti proprio in materia di istruzione, formazione e lavoro”.<br /><br /><br /><br /><br />