“Il patrimonio di impegno e amore per la città, con cui la sua vita si è fortemente intrecciata è un lascito prezioso per tutti noi, onerati della responsabilità di tenere vivo e fertile un insegnamento di dedizione e passione per la città”
“La scomparsa di Franco Palumbo addolora e costerna. La vitalità e l’operosità che ne ha contraddistinto la figura e l’azione, e che ce lo hanno fatto conoscere e stimare, appaiono incompatibili con la sua scomparsa”. E’ il ricordo di Vincenzo Santochirico (Pd) che sottolinea la sua “espressione forte e autentica di materanità, intesa come immedesimazione nella città, nella sua storia, nel suo territorio, nel suo popolo, una materanità che non scava recinti né alza barriere, ma spinge ad una grande apertura al mondo con cui riteneva che Matera potesse e dovesse dialogare. Un’intensa relazione emotiva e razionale con la sua città, che purtroppo tende sempre più a rarefarsi”.
“Ci lascia uno dei protagonisti della storia cittadina del secondo dopoguerra, fondatore e animatore del circolo La Scaletta, coautore della riabilitazione fisica e civile dei Sassi e delle Chiese rupestri, fino a poco fa tutore del rilancio della Festa per la Madonna della Bruna.
Il patrimonio di impegno, testimonianza, amore per la città, con cui la sua vita si è fortemente intrecciata – conclude Santochirico – è un lascito prezioso per tutti noi, onerati della responsabilità e dell’orgoglio di tenere vivo e fertile un insegnamento di dedizione e passione per la città, un esempio di grande e generoso civismo.