Sciopero generale, Pepe (Cgil): un'altra manovra è possibile

"L'unico modo per salvare il Paese dalla devastazione economica e sociale è mettere in campo una mobilitazione forte e determinata per cambiare la manovra iniqua e sbagliata del Governo.
La manovra di ferragosto, infatti, è “depressiva”, “socialmente iniqua” “improvvisata e raffazzonata sotto il profilo istituzionale”, perché non viene destinata alcuna risorsa né alla crescita, né all'occupazione, mentre i redditi e i consumi dei cittadini continuano a ridursi. Ad essere colpiti saranno i più deboli: lavoratori, pensionati, famiglie, mentre alcun intervento deciso viene previsto per far fronte alla dilagante evasione fiscale o alle speculazioni finanziarie". Lo afferma in un comunicato il segretario regionale lucano della Cgil Antonio Pepe.

"Dopo un assurdo silenzio del Governo in materia di sviluppo industriale, di innovazione tecnologica ed ecologica, di lotta alla disoccupazione, – aggiunge –  tutto quello sono in grado di proporre è: lavorare di più, più a lungo, senza diritti e contratti nazionali di lavoro, colpendo le pensioni e accorpando le festività nazionali (in questo senso la CGIL ha indetto una petizione popolare contro questa misura che potrà essere firmata collegandosi sul sito www.cgilbasilicata.it).
Tagli indiscriminati agli enti locali, svuotamento delle casse di comuni, province e regioni sono i primi effetti che sortirà la manovra, con un evidente ed ineluttabile peggioramento dei servizi per le persone ed un attacco senza precedenti alle condizioni materiali dei lavoratori pubblici con la decurtazione della 13° mensilità e del TFR. In pratica ci buttano negli occhi il fumo della razionalizzazione tagliando qualche gettone di presenza senza affrontare i nodi strutturali dei costi della politica e nel frattempo lasciano liberi i grandi evasori, gli speculatori e non tassano adeguatamente i detentori dei grandi patrimoni.
Infatti, mentre si attaccano pesantemente il sistema di welfare, le pensioni, i diritti, i redditi da lavoro, non si sfiorano neppure i grandi patrimoni, anzi si mette in scena l'assurda commedia del “contributo di solidarietà”.
Un attacco indiscriminato ai diritti conquistati con anni di lotte ed un ritorno ad una situazione pre-repubblicana. È questo il rischio che si corre se non ci si mobilita rapidamente contro il disegno devastante messo in piedi dalla manovra del Governo, che connessa alle altre due del 2010 ed a quello dello scorso giugno, costituisce un vero e proprio piano di massacro sociale.
Questa manovra condanna il paese alla recessione e alla disgregazione sociale per difendere le grandi ricchezze e gli interessi che rappresentano la base di consenso del Governo.
La CGIL non può tacere davanti a tanta ingiustizia ed iniquità e quindi ha proclamato, per il 6 settembre prossimo, 8 ore di sciopero generale in tutti i luoghi di lavoro. Il percorso, che porterà allo sciopero generale, sarà caratterizzato da una fittissima serie di assemblee ed incontri per chiarire le ragioni della mobilitazione, il perché questa manovra del Governo deve essere bocciata sonoramente da lavoratori e cittadini, le proposte alternative che la CGIL porrà al vaglio delle istituzioni e delle forze politiche e sociali".

BAS 05

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