“Il futuro di questo Paese, sottolinea il consigliere, non passa attraverso la regressione dei diritti del lavoro”
“Stiamo con gli operai di Mirafiori, Pomigliano e Melfi, con la FIOM e contro tutti coloro che con affermazioni generiche sulla modernità non hanno, o non vogliono capire che il futuro di questo Paese non passa attraverso la regressione dei diritti del lavoro”: a sostenerlo è il presidente del gruppo SEL (Sinistra Ecologia e Libertà) alla Regione, Giannino Romaniello, spiegando le ragioni dell’adesione allo sciopero dei metalmeccanici indetto per domani dalla Fiom.
“La scarsa competitività – aggiunge – è figlia della finanziarizzazione dell’economia, della incapacità dell’impresa di fare innovazione e della totale assenza di politiche industriali da parte del Governo. Non si dimentichi che, non più di tre anni fa, lo stesso Marchionne affermava che il tema della competitività non riguardava il costo del lavoro, ma l’insieme del sistema paese (pure Scalari dopo il referendum parla di 7% e di diritto dei lavoratori a sapere quali e come si decide sul rimanente 93%)”.
“Sinistra Ecologia Libertà – conclude Romaniello – è mobilitata a sostegno dello sciopero dei metalmeccanici per la difesa del contratto nazionale, i diritti e la dignità del lavoro, la democrazia ed il superamento di tutte le forme di precariato nell’industria, nella scuola, nei servizi, nelle università e nella pubblica amministrazione”.