Scarano (Fp-Cgil) su regole concorsuali Arpab

“Appare specioso che la Fp-Cisl nel vano tentativo di difendere l’indifendibile, mostri di non conoscere la differenza tra selezioni per titoli di studio e selezioni per soli titoli i quali, in base all’accordo sottoscritto in regione l’11 gennaio 2019 dalle tre sigle confederali, sono esattamente i titoli previsti dal DPR 220/2001. Pertanto, per l’accesso a qualsiasi pubblica amministrazione, in conformità al citato DPR, l’unico servizio che possa essere valorizzato è il servizio prestato presso la pubblica amministrazione”. Lo sostiene in una nota la segretaria generale della Fp-Cisl, Giuliana Scarano. “La valorizzazione di titoli o delle attività professionale maturata presso privati – prosegue la sindacalista – non trova spazio nella disciplina concorsuale declinata dal DPR 220/2001. Tanto più che l’allargamento dei titoli inerenti all’attività presso privati non è assolutamente ammissibile. Viceversa, si potrebbe configurare come strumento artificioso per favorire l’accesso di qualcuno in dispregio delle basilari regole di trasparenza e terzietà. A parere della Fp-Cgil non occorre alcuna alchimia per modificare criteri e/o titoli, è necessario uniformarsi pedissequamente alle vigenti norme nazionali di settore. Se tale osservazione può essere sfuggita ad una sigla che solo recentemente si è affacciata alle problematiche dell’Arpab, certo non può essere ignorata dagli “amici”della CISL, perlopiù strumentalizzando la situazione del lavoro precario in Arpab”.
 

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