Il consigliere Lb-Fdi: “Il popolo ha chiesto una sola cosa: impugnare l'articolo 38. E non lo hanno fatto. Il centrosinistra ha dimostrato lo strappo oramai insanabile con l'elettorato e la sudditanza nei confronti del Governo. Il resto sono chiacchiere”
“Il petrolio corrompe gli animi. Noi non ne abbiamo mai dubitato. Per questo non ci meravigliamo di chi oggi parla dell'incoerenza altrui quando è la stessa persona che ha fatto dell'incoerenza un'arte. Di chi ieri affermava che ‘lo sblocca Italia è stato migliorato, lo sblocca Italia porterà benefici alla Basilicata’ e oggi ci dice che quella legge presenta ‘"chiari profili di il legittimità costituzionale’ e ci ha tagliato fuori da ogni investimento infrastrutturale. Ci meravigliamo, piuttosto, di chi fa della scrittura il proprio lavoro. Da costoro ci aspetteremmo che sappia almeno leggere. E un po' di professionalità in più. Ma a quanto pare così non è“. E’ quanto afferma il consigliere regionale Gianni Rosa (Lb-Fdi).<br /><br />A parere di Rosa “il ‘coniglio’ del presidente (così come lo definisce un giornale), ovvero Polese, che ha passato pezzi del suo discorso, prima a Pittella e poi a Cifarelli, riguardanti stralci di dichiarazioni del 2012, è trucco vecchio della politica. Si 'tagliano e cuciono' frasi, decontestualizzandole. Il tentativo ci fa sorridere. Per fortuna le dichiarazioni sono 'nero su bianco' e chiunque può verificare che mai, abbiamo sostenuto che il petrolio sia lucano, anzi, in ogni intervento abbiamo sempre sottolineato che i giacimenti, una volta rinvenuti, sono di proprietà statale (negarlo sarebbe oltre che sciocco, anche inutile. Lo dispone la legge) e che se vuole lo Stato può prenderselo. È la terra che è lucana. E in quanto tale è giusto che a decidere se e quanto trivellare sia il popolo lucano. Non c'è, quindi, nessuna incoerenza tra quello che si è sostenuto in passato e quello che si sostiene oggi”.<br /><br />“Che lo usi anche un giornale che dovrebbe fare della verità la sua guida è tutt'altra cosa, però. Invece – continua Rosa – dobbiamo constatare che il denaro compra anche quel minimo di onestà intellettuale che ciascuno di noi dovrebbe sempre mantenere. Al quotidiano locale che da diversi giorni, nella sua homepage, fa campeggiare spudoratamente la pubblicità dell'Eni, diciamo: vale la pena schierarsi contro la volontà del popolo? Forse risponderanno di sì. Noi diciamo, invece, che quella di ieri è stata l'ennesima presa in giro del sistema Basilicata nei confronti dei tanti che erano a manifestare sotto il Palazzo. Tra qualche settimana Pittella verrà a spacciarci come 5 a 0 qualche modifica che Renzi è obbligato a fare all'articolo 38 per rendere la norma compatibile con quella europea e a dirci che l'impugnazione non serve più. A lui e a tutti i sostenitori delle lobby petrolifere (che oggi stanno uscendo allo scoperto) vorremmo sommessamente ricordare che il popolo ha chiesto loro una sola cosa: impugnare l'articolo 38. E non lo hanno fatto. La politica del centrosinistra lucano ancora una volta ha dimostrato lo strappo oramai insanabile con l'elettorato. Ha dimostrato la sudditanza nei confronti del Governo nazionale. Il resto sono chiacchiere. Altre Regioni hanno fatto quello che noi avremmo dovuto fare per primi e noi non siamo neanche riusciti ad accodarci. Ognuno trarrà le sue conclusioni”.<br /><br /><br /><br /><br />