Sblocca crediti, Mattia: necessari chiarimenti e iniziative

Per il consigliere del Pdl vanno escluse dai vincoli del Patto di Stabilità le risorse destinate alla ricostruzione nei territori colpiti da eventi sismici, i trasferimenti effettuati ai Comuni e le royalty derivanti dalle estrazioni petrolifere

&ldquo;A distanza di una settimana dalla scadenza prevista dal decreto per lo sblocco dei debiti della P.A., operazione necessaria per avviare l&rsquo;iter procedurale per il pagamento dei fornitori, la Regione Basilicata, secondo quanto sostiene la Cgia di Mestre, risulterebbe tra le 6 Regioni a non averlo ancora fatto. E&rsquo; indispensabile un chiarimento tanto pi&ugrave; urgente perch&eacute; la Conferenza delle Regioni si dovr&agrave; pronunciare entro questa settimana in merito ai criteri di distribuzione dei 2 miliardi di euro che Ministero dell&rsquo;Economia e Cassa Depositi e Prestiti hanno sinora reso disponibili a fronte di una richiesta di gran lunga superiore&rdquo;.<br /><br />E&rsquo; quanto sostiene il consigliere regionale Franco Mattia (Pdl) ricordando che &ldquo;nei giorni scorso dopo che ho raccolto l&rsquo;appello del presidente della Regione Campania, Stefano Caldoro rivolto ai consiglieri regionali e parlamentari del Sud a cambiare il decreto sul pagamento dei debiti alla pubblica amministrazione, per il bene del Mezzogiorno, delle sue imprese e dei suoi lavoratori, lo stesso governatore De Filippo e i parlamentari del Pd Folino ed Antezza hanno condiviso la posizione di Caldoro e si sono detti disponibili ad avviare iniziative. Non so &ndash; aggiunge Mattia &ndash; se come denuncia Confindustria la pratica applicazione del decreto rischia un &ldquo;ingorgo digitale&rdquo; nel senso che i tempi di riscossione da parte delle aziende potrebbero allungarsi a causa di una PA che sconta l&rsquo;assenza di un sistema digitale in grado di far dialogare gli enti, rendendo operative e subito efficaci le norme del primo decreto Sviluppo. Si paventa persino il rischio che per saldare i vecchi debiti si accumuli un ulteriore arretrato sui nuovi pagamenti. Ma proprio perch&eacute; le attese e le aspettative delle nostre piccole e medie imprese creditrici nei confronti della Regione, delle Province, dei Comuni e di enti pubblici sono considerevoli, bisogna capire cosa stia accadendo. E&rsquo; il cartello Pensiamo Basilicata a sollecitarcelo con prese di posizione ed appelli quasi quotidiani&rdquo;.<br /><br />Secondo il consigliere del Pdl, inoltre, &ldquo;quanto alle modifiche da apportare, va sostenuta sia con azioni parlamentari bipartisan che con l&rsquo;attivit&agrave; della Conferenza delle Regioni la denuncia che fa il presidente De Filippo, in quanto a fronte di misure di allentamento del Patto di Stabilit&agrave; che riguardano pagamenti di debiti certi, liquidi ed esigibili di parte capitale per un importo di 5 miliardi di euro da parte degli Enti Locali, la misura coinvolge le Regioni dando solo la possibilit&agrave; di effettuare trasferimenti in favore degli Enti Locali a valere sui residui passivi di parte corrente per un totale di 1,4 miliardi di euro per tutte le Regioni che significano circa 15 o 16 milioni per la Basilicata. Dunque servono modifiche normative che partano da un allentamento dei vincoli del Patto di Stabilit&agrave; per pagamenti di debiti certi, liquidi ed esigibili di parte capitale e arrivino ad escludere le risorse destinate alla ricostruzione nei territori colpiti da eventi sismici, i trasferimenti effettuati ai Comuni e le royalty derivanti dalle estrazioni petrolifere. Questo pu&ograve; avvenire cogliendo l&rsquo;occasione della seconda fase del decreto sblocca-crediti che deve essere definita, innanzitutto, attraverso nuove risorse e la riapertura dei termini per le istanze dell&rsquo;intero sistema delle autonomie locali&rdquo;.&nbsp;

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