“Il Decreto n.95/2012 del Governo Monti sulla spending review è sbagliato e dev’essere cambiato”. A dichiaralo il segretario generale regionale della Cils Fp della Basilicata, Giovanni Sarli, che invita tutti i lavoratori pubblici lucani alla mobilitazione generale su tutti i posti di lavoro.
“Da subito – dichiara – metteremo in campo una protesta forte e determinata contro gli ingiusti tagli lineari di personale che creeranno solo grossi danni ai lavoratori e ai cittadini. La conseguenza dei tagli indiscriminati sarà, infatti, la riduzione secca dei servizi. Nella sanità, ad esempio, la sforbiciata di 3 miliardi alla spesa costringerà i cittadini a pagarsi privatamente le prestazioni che il servizio sanitario pubblico non riuscirà più a coprire. Anzichè tagliare le persone occorre, invece, rendere trasparenti e meno costosi gli appalti pubblici, eliminare le consulenze esterne, gli incarichi dirigenziali esterni, gli assessori esterni, i voraci consigli di amministrazione delle società pubbliche.
Dobbiamo necessariamente protestare con forza contro il Governo Monti, poiché anziché puntare ad eliminare ed inibire i veri sprechi, ha fatto solo un’operazione mediatica, offrendo in pasto all’opinione pubblica la decimazione dei lavoratori pubblici. I nostri presidi e le nostre manifestazioni davanti le Prefetture di tutt’Italia – aggiunge – mireranno proprio a far cambiare il decreto nei passaggi parlamentari, nel corso dei 60 giorni di conversione. E’ dovere di tutti protestare per dare una svolta positiva e definitiva all’Italia, consapevoli che occorre senz’altro ridurre la spesa pubblica e rendere efficiente e trasparente la pubblica amministrazione, puntando, però, sul miglior utilizzo delle risorse umane e non sulla loro decimazione. E’ assurda la previsione di sostenere i costi infruttuosi per la messa in esubero di lavoratori, essendo, invece, più proficuo fare mobilità di compensazione anche intercompartimentale oppure riconvertire professionalmente gli eventuali esuberi in nuovi servizi per la collettività. Anche su questo – conclude Sarli – il decreto 95 è carente e dev’essere, pertanto, modificato”.
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