Santochirico: una nuova Basilicata investendo in cultura

L’intervento del presidente del Consiglio regionale alla Milanesiana nella giornata che la prestigiosa manifestazione culturale ha dedicato alla Basilicata

&ldquo;Oggi, alla Milanesiana, la Basilicata mette insieme le voci del sapere, dell&rsquo;arte e della cultura, per una riflessione che apre itinerari non soltanto fisici, ma anche intellettuali, di pensiero; che mettono insieme passato e futuro, memoria e tradizione&rdquo;. Lo ha detto il presidente del Consiglio regionale, Vincenzo Santochirico, che oggi a Milano ha aperto i lavori della giornata che la prestigiosa manifestazione culturale ha dedicato alla Basilicata.<br /><br />&ldquo;Il tema di questa edizione della Milanesiana, il segreto &ndash; ha aggiunto Santochirico -, si associa perfettamente alla Basilicata: una regione che pu&ograve; apparire chiusa, nascosta, inaccessibile, segreta, appunto. E&rsquo; una regione poco conosciuta, e che per questo necessita di essere narrata, raccontata, scoperta. La mancanza di un racconto coerente, che rispecchi la realt&agrave;, &egrave; dovuta a diversi fattori ed uno in particolare: la Basilicata &egrave; stata pi&ugrave; che altro oggetto e luogo di studio da parte di intellettuali e narratori venuti da fuori, piuttosto che luogo di elaborazione. Lo dimostra, peraltro, il fatto che la rappresentazione pi&ugrave; conosciuta sia quella che ne ha dato un intellettuale torinese, Carlo Levi&rdquo;.<br /><br />&ldquo;L&rsquo;impressione, ancora oggi, &egrave; che agli occhi del mondo la Basilicata sia rimasta ferma a quella narrazione. Invece &ndash; ha detto ancora il presidente del Consiglio regionale – andrebbe valorizzata ulteriormente l&rsquo;opera di chi, come Mariolina Venezia, Gaetano Cappelli, Raffaele Nigro, ne ha dato una nuova rappresentazione, ha letto e riletto la Basilicata ponendola al centro della loro narrazione&rdquo;.<br /><br />A parere di Santochirico &ldquo;non possiamo tenere incollata la Basilicata a ci&ograve; che &egrave; stata: &egrave; una regione che si &egrave; trasformata, &egrave; mutata. Basti pensare ai Sassi: vergogna nazionale quando vengono a Matera De Gasperi e Togliatti, svuotato con la legge del Cinquantadue. Solo trent&rsquo;anni dopo, grazie anche al lavoro svolto dal circolo La Scaletta, &egrave; cominciata l&rsquo;opera di riscoperta. Non pi&ugrave; il girone infernale dei ragazzini che chiedevano il chinino di Stato per curarsi dalla malaria, come lo ha raccontato Levi; ma i rioni di tufo patrimonio dell&rsquo;umanit&agrave;, orgoglio della citt&agrave;, attrattiva nazionale e alla base della candidatura di Matera a capitale europea della cultura 2019. Anche la memoria &egrave; cambiata: da vergogna ad opportunit&agrave;&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Lo sforzo da compiere &egrave; quello di credere nella cultura: non servono nuovi chierici; servono coloro che raccontano, coloro &ndash; ha concluso Santochirico -che facciano crescere una nuova consapevolezza, una coscienza condivisa. La Basilicata ha bisogno di intraprendere questo viaggio&rdquo;.&nbsp;

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