“Invito tutti a leggere il volume del Presidente Vietti, di grande interesse che affronta con grande chiarezza i temi della crisi della giustizia in Italia che si va sempre più trasformando in una situazione di vera ingiustizia che danneggia l’intero Paese e che ha già portato l’Europa ad un formale richiamo per un sistema giudiziario ingolfato che non garantisce una giustizia effettiva ai cittadini.” Così il Sindaco di Potenza, Vito Santarsiero, intervenendo alla presentazione del volume La Fatica dei Giusti di Michele Vietti, vice Presidente del CSM, svoltasi al Teatro Stabile.
“Il volume –ha detto Santarsiero- con grande chiarezza accompagna il lettore dentro tale situazione, specifica le dimensioni e le caratteristiche della crisi, offre valutazioni e proposte e lascia sia elementi di speranza che di preoccupazione. I numeri della situazione giustizia sono per certi versi impressionanti, 5,6 milioni di cause civili e 3,3 milioni di processi penali pendenti con durate nell’ordine per il civile che arrivano a 2400 giorni per l’appello e per il penale 1400 giorni fino al processo di secondo grado, una situazione che ci colloca al 157° posto su 183 Paesi in una graduatoria della banca mondiale, con tutti i Paesi dell’OCSE collocati nei primi 50 posti.
Sorprendente anche il numero degli avvocati che ci colloca al primo posto in Europa con 346 unità ogni 100 mila abitanti contro i 102 della Francia. Di contro – ha aggiunto- viene confermato nel testo un rapporto magistrati/popolazione tra i più bassi in Europa e viene evidenziato come sia alta la produttività dei nostri Magistrati che si collocano al primo posto nel penale e al secondo posto nel civile. Interessanti nel volume anche tutte le parti dedicate ai percorsi formativi dei magistrati nonché al rigoroso sistema disciplinare del CSM. Il volume evidenzia come nel nostro Paese ci sia una sovrapproduzione di “figure di reato” ed una eccessiva presenza di norme che si accavallano generando confusione ed incertezze, tali da determinare, come cita lo stesso Vietti, sia il rischio di arbitrio dei PM sia una condizione per cui la neutralità sognata da Montesquieu e Marshall “è divenuta impossibile”. E’ evidente che tale situazione determina condizioni di tensioni e conflitti tra Giustizia, società e politica e la percezione di una invasività. La riforma della Giustizia non potrà che essere ispirata in primis ad una reale semplificazione di norme e leggi presenti nel nostro Paese. Per il resto dovrà avvenire, come pure sottolinea il Presidente Vietti, nello spirito della Costituzione sia per conservare un comune terreno etico e culturale sia per avere la garanzia della autonomia della Magistratura che va considerata un elemento da difendere e tutelare per garantire al Paese crescita civile e democratica.”Anche rispetto alla separazione delle carriere il Sindaco Santarsiero si è dichiarato favorevole alle considerazioni presenti nel libro per cui “non è essa né causa del malessere della giustizia né soluzione del problema e resta comunque indubbia la terzietà del giudice pur condividendo con il PM l’accesso alla carriera e il far capo ad uno stesso organo di autogoverno.”
Infine Santarsiero ha sottolineato che “una vera riforma passa attraverso una presa d’atto di tale difficile situazione sia da parte della politica che della Magistratura e dalla capacità di mettere da parte elementi di scontro e di diffidenza per arrivare ad una condivisa proposta per la tutela dei cittadini per la costruzione del bene comune.”