“I prossimi 18 mesi chiamano la maggioranza regionale ad una responsabilità di non poco conto per recuperare fiducia e legami con il popolo lucano”
“Una finanziaria complessa che merita riflessione ed una attenta analisi dello stato socio-economico della nostra Regione”. Lo ha detto il presidente della prima Commissione consiliare, Vito Santarsiero durante il dibattito in Aula sulla manovra finanziaria.<br /><br />“Non può essere il Pil – ha proseguito – il parametro con cui misurare la vera ricchezza della nostra Regione, due o tre aziende grandi e non indigene in un territorio demograficamente piccolo alterano la realtà. Dobbiamo guardare a quello che hanno realmente in tasca i nostri cittadini per comprendere la loro vera sofferenza e i loro veri problemi. La nostra Regione non è affatto prima nel Mezzogiorno, prima di noi altre Regioni, Molise e Sardegna . Il reddito medio per abitante nel 2015 è di soli 10.397,00 euro, inferiore del 24% rispetto alla media nazionale, negli ultimi anni non siamo cresciuti, abbiamo perso abitanti ed è cresciuta la forbice tra chi ha e chi non ha, e tale forbice cresce sia tra i territori che tra le persone. Nei 15 comuni più poveri della Regione con reddito inferiore al 55% nazionale vivono oltre 25.000 persone, un dato superiore di quasi 10.000 unità rispetto al 2014”.<br /><br />“Cinque mesi fa – ha sottolineato l’esponente del Pd – l’Istat ci ha ricordato che siamo la seconda regione più povera d’Italia, il 25% delle famiglie lucane vive in stato di povertà, nel Mezzogiorno il dato è pari al 20,4%. Negli ultimi 5 anni circa 3.000 giovani laureati hanno lasciato la nostra terra, il dato più alto del Sud, la nostra occupazione è purtroppo occupazione di livello medio-basso. La povertà resta un problema secolare lucano non risolto. Bene il reddito minimo di inserimento ma la soluzione non è questa, la soluzione è portare la gente fuori dalla povertà in condizione di civiltà e di lavoro”.<br /><br />“E’ in tale contesto ampio e problematico che va collocata questa Finanziaria, ed è in tale contesto che – ha precisato Santarsiero – occorre comprendere che potrà esserci una ripartenza solo se sapremo rilanciare la strategia di crescita e sviluppo. Questo bilancio, paradossalmente, offre un segno di svolta positivo nella misura in cui guarda al passato per rimettere in moto per il futuro la macchina della Regione. La relazione e le norme che ci accingiamo ad approvare, con senso di responsabilità nei confronti della comunità regionale e con rinnovato senso di collaborazione con gli organi di controllo, primo fra tutti la Corte dei Conti, recupera fondamentalmente la copertura finanziaria di interventi oggetto di norme, leggi e comunicazione, ma non realizzati perché privi della relativa copertura. Ricordiamo tutti le due delibere della Corte dei Conti con le quali la Magistratura Contabile ha censurato diverse leggi regionali del 2014 e del 2015 perché priva di copertura finanziaria. Pertanto, ben venga una legge di bilancio che guardi alla programmazione non attuata per carenza di risorse. Ben vengano norme che prevedono la copertura finanziaria dell’Agenzia Regionale Lab, ben vengano i circa 9 Mln di euro per investimenti in tecnologie finalizzate al monitoraggio ambientale per l’Arpab già programmate nel 2015 e mai messe a disposizione. Stesse considerazioni in Sanità e altri settori”.<br /><br />“Un bilancio – ha concluso – che deve quindi rappresentare una ripartenza, non solo nella spesa ordinaria, ma anche nell’esigenza di una programmazione adeguata per il futuro. Le infrastrutture varie e ferroviarie sono carenti e tutto ciò che è partito è con fondi di vecchie programmazioni. Il Patto per la Basilicata ancora non rappresenta una concreta leva di crescita e sviluppo. Le cose positive che pure sono state avviate, meritano un rinnovato sforzo per offrire una speranza di futuro al popolo lucano. I prossimi 18 mesi chiamano la maggioranza regionale ad una responsabilità di non poco conto per recuperare fiducia e legami con il popolo lucano”.<br /><br />