Con una presentazione dal titolo “Living with an Oncological Pathology”, la dottoressa Roberta Martino, stagista in Bioetica clinica dell’Irccs-Crob di Rionero in Vulture, è intervenuta a Napoli alla “9th World Conference Unesco Bioethics, Medical Ethics and Health Law”: al congresso hanno partecipato esperti e cultori di bioetica provenienti da oltre 60 nazioni del mondo.
Ad annunciarlo, in una nota, è l’Irccs Crob di Rionero in Vulture. La relazione di Martino, inserita nella sessione “La morte e il morire”, è stata incentrata “sulla metodologia della medicina narrativa, strumento con il quale la stagista ha raccolto i vissuti soggettivi di malattia dei pazienti dell’Hospice del Crob”. “Attraverso il racconto e la narrazione personale dell’esperienza di malattia – precisa la stessa Martino – si comprende cosa rappresenti la patologia per l’individuo e si individuano le possibilità per accompagnarlo verso un nuovo orientamento esistenziale”. L’esperienza di “medicina narrativa” illustrata al convegno, secondo il direttore generale del Crob, Amendola, porta alla luce “l’impegno dei dirigenti e degli operatori nell’adeguarsi alla sfida di una Sanità che si prenda cura della persona sofferente e non meramente del corpo malato”.

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