Per il consigliere regionale del Pdl “il centrodestra è fautore di una politica che premi l’efficienza”, mentre “il centrosinistra privilegia lo stato assistenzialistico”
“La sanità italiana è nel dato generale considerata tra le migliori del mondo, ma è evidente che nell’analisi specifica del settore si nota che nelle regioni del nostro Mezzogiorno la spesa è più alta della media nazionale e lo standard qualitativo è basso; fattore dovuto agli enormi sprechi ed alle inefficienze. In attesa del 7 febbraio, quando a Roma si terrà il vertice tra i presidenti delle Regioni per il riparto del Fondo sanitario nazionale che per il 2011 supera i 106 miliardi di euro, ci aspettiamo qualche segnale da parte del governo lucano che vada in direzione di una seria razionalizzazione della spesa, dell’organizzazione sanitaria e dei servizi”. Lo ha detto oggi in una nota inviata alla stampa il consigliere regionale Gianni Rosa (Pdl), per il quale “finora invece assistiamo a belle dichiarazioni su una sanità lucana che funziona – a parole- ed a invettive contro qualunque atto o decisione politica del Governo nazionale (le ultime di De Filippo & Bellisario 20/01). Del resto c’è una netta distinzione tra chi, come il centrodestra, è fautore di una politica che premi l’efficienza e chi, come il centrosinistra, privilegia lo stato assistenzialistico, camuffandolo con espressioni quali welfare state; ma lo stato del benessere si ha mettendo al centro delle politiche i cittadini, come è nostro costume, non privilegiando caste, consorterie e corporativismi come ci hanno abituati Prodi, D’Alema, Bersani e compagni vari”.
“La sfida – afferma ancora l’esponente del Pdl – è nel riuscire a cogliere le possibilità del federalismo fiscale. Uno dei decreti attuativi riguarda proprio i costi standard della sanità, cioè l'estensione a tutte le regioni dei modelli efficienti come la Lombardia. Finora gli sperperi sono stati sempre ripianati attraverso la fiscalità generale, ossia aumentando le tasse a tutti gli italiani, come ha fatto l'ultimo governo Prodi con un esborso di ben 12 miliardi di euro a favore di cinque regioni in extradeficit sanitario. Ora la ricreazione è finita. Anche nella Basilicata delle ‘riforme sulla carta’, come nel malato pianeta sanità, si riducono le Asl a 2, ma si riesce a sperperare ancora di più, con una caduta tangibile della qualità dei servizi. Ricordiamo ai ‘politologi lucani’, sopratutto a quelli che risiedono stabilmente a Roma, che nella scorsa legislatura questa stessa maggioranza con la legge regionale 12 del 2008, ritenne di aver risolto i problemi, con la riduzione del numero delle Asl. Oggi il deficit è cresciuto, e certamente non per la qualità dei servizi offerti ma per i tanti sprechi. Nel 2009 si è speso in Basilicata per la sanità oltre 1 miliardo e 4 milioni di euro, con un disavanzo di oltre 40 milioni di euro, per il 2010 si è corso il pericolo di un commissariamento estivo, abbiamo assistito ad ‘improvvisate’ che hanno scatenato l’ira dei sindacati, dei professionisti del settore e anche le critiche interne alla loro stessa maggioranza”.
“Ora attendiamo – conclude Rosa – che in viale Verrastro, oltre alle solite filastrocche sinistrorse su Tremonti, federalismo e tagli nazionali, iniziano a prepararsi sul serio alle nuove ‘sfide’ del federalismo Lucano; lo facciano ricordandosi che se ‘loro’ fanno parte di una nomenclatura privilegiata, si trovano in quelle poltrone per un mandato elettorale di ‘cittadini non privilegiati’, che meritano una Basilicata civile a partire dalla Sanità”.