La CGIL Nazionale, per il giorno 18 novembre, organizza una grande mobilitazione assieme alle categorie SPI e FP per ribadire la necessità di avere un servizio sanitario pubblico, universale, di qualità.
“Nella Provincia di Potenza – si legge in una nota – la Camera del Lavoro Territoriale, lo SPI e la FP metteranno in atto volantinaggi di sensibilizzazione davanti a tutti gli ospedali e i punti salute, in contemporanea nazionale con iniziative in cui il popolo della CGIL sarà in piazza ancora una volta per difendere i diritti indisponibili come quello alla salute. La salute è un diritto fondamentale e in questo momento, particolarmente convulso per la vita politica e sociale del Paese, occorre ribadire la sua centralità in modo deciso, ha affermato il Segr. Gen. della CGIL Potenza Nicola Allegretti.
Con le dimissioni di Berlusconi dalla carica di primo ministro la giornata del 18 diventa un momento centrale per comunicare al nuovo Governo che la salute è' uno dei diritti cardine della nostra idea di società su cui la CGIL non farà sconti.
Basta tagli e super ticket, basta a provvedimenti economici e finanziari iniqui, basta tagli ai finanziamenti agli enti locali che rischiano di smantellare lo stato sociale del paese facendo pesare gli effetti della crisi sempre sulle spalle dei più deboli.
La CGIL, insieme alle categorie dello SPI e della FP- continua la nota – promuove questa giornata di mobilitazione e avanza al Governo e alla Conferenza delle Regioni una serie di proposte tra cui l'adeguamento dei finanziamenti per garantire i Livelli Essenziali di Assistenza in tutte le regioni e l'abolizione dei super ticket da 10 euro. L'Italia, oggi, spende meno degli altri paesi europei in materia di sanità e stato sociale e i tagli devono colpire gli sprechi e le spese inappropriate.
Noi chiediamo di riconvertire la rete ospedaliera a favore dei servizi territoriali, i cosiddetti Centri Socio Sanitari del Distretto, i quali, secondo quanto proposto dalla CGIL, devono restare aperti 24 ore su 24, garantendo, con la presenza dei medici di base, le cure primarie, visite ed esami e fornendo i primi soccorsi ai codici bianchi e segnalazioni ai 118. Alla Regione Basilicata – si legge infine nella nota – chiediamo di aprire una sede di confronto su tutti i processi di riorganizzazione dei servizi”.
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