Sanità Futura su Rapporto Censis

“L'attenzione di istituzioni, politica e sindacati è da settimane concentrata, quasi esclusivamente, sui problemi del Don Uva. Ma attenzione: essi sono solo la punta dell’iceberg di un sistema che va ripensato e riorganizzato in ogni comparto e non solo in quello della riabilitazione. Intanto, due Rapporti significativi (Censis e Oasi-Bocconi Mi) ci danno indicazioni utili per riadeguare la sempre più indispensabile sinergia pubbico-privata. Per ordine: la sanità italiana cammina sulle gambe di oltre 724mila persone, tra le quali oltre 237mila medici, oltre 334mila infermieri, quasi 49mila unità di personale con funzioni riabilitative, oltre 45mila con funzioni tecnico-sanitarie e più di 11mila di vigilanza e ispezione. E' da questa considerazione che parte il capitolo su Welfare e Salute del 46° Rapporto Censis sulla situazione sociale del Paese”. Lo dichiara Michele Cataldi, di Sanità Futura. “Intanto, i dati più significativi che riguardano il Servizio Sanitario in Basilicata: la spesa sanitaria pro-capite nella nostra regione, al 2010, al netto della mobilità e a saldo della mobilità interregionale, è pari a 1.845 euro; il disavanzo sanitario regionale, al 2011, raggiunge i 36 milioni di euro (erano 29 milioni nel 2010), vale a dire 471 euro pro-capite; le strutture territoriali private in Basilicata, al 2009 (comprese le residenziali e le semi-residenziali) rappresentano il 34,3% del totale; solo gli ambulatori-laboratori raggiungono il 42,7%. Quanto alle prestazioni di attività clinica, di laboratorio, diagnostica erogate da strutture pubbliche e private accreditate , il 74,6% riguarda laboratori di analisi chimico-cliniche e il 17,7% medicina fisica e riabilitativa".

BAS 05

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