“Peccato che oggi l’Assessore alla Salute Martorano nella “gita” agli sportelli di riscossione dei ticket al San Carlo non abbia incrociato nemmeno uno dei numerosi cittadini che di fronte alla richiesta del pagamento di diverse centinaia di euro per alcune visite specialistiche, esami, prestazioni, ecc. ha rinunciato”. A sostenerlo è una nota del Comitato di Crisi promosso da ANISAP BASILICATA, SANITA’ FUTURA, FEDERBIOLOGI, FENASP, FEDERLAB sottolineando che “da tempo il Comitato ha messo in guardia il responsabile del Dipartimento Salute, la Giunta Regionale e l’intera classe politica e dirigente lucana sull’impatto dei ticket che purtroppo solo ora la gente ha capito non si limitano alla ricetta farmaceutica e quindi al massimo a 2,50 euro a ricetta ma riguardano principalmente e tutti gli utenti la specialistica ambulatoriale salendo a centinaia di euro”.
La crisi ha inciso sulle scelte degli italiani per le cure mediche essenziali: nel 2011, infatti, il 19% (che sale al 28% al Sud e da noi dopo l’introduzione dei ticket potrebbe essere maggiore) dei cittadini è stato costretto a rinunciare o rimandare cure mediche per il perdurare degli effetti della crisi economica. E la percentuale è in costante crescita dal 2009. E’ questa – evidenzia il Comitato di Crisi – la fotografia scattata dall’Istituto di Ricerca Internazionale Csa che ci ha presentato i risultati del quinto ‘Barometro internazionale sulla salute’. I più colpiti? Le famiglie a basso reddito (sotto i mille euro al mese), quelle monoparentali e quelle con malati cronici.
“C’è da preoccuparsi seriamente – afferma Michele Cataldi, a nome del Comitato di Crisi – perché noi abbiamo indicato, inascoltati, da tempo, dove tagliare spese e costi improduttivi e persino come il ricorso ai privati per una serie di prestazioni sia diventato per il cittadino più economico”.
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