Sanità: Anisap su accreditamento strutture private

“A distanza di qualche giorno dall’inaugurazione della nuova palazzina per uffici amministrativi del San Carlo di Potenza siamo sempre in attesa di essere coinvolti nei programmi di integrazione con il pubblico, in una rete articolata sul territorio, per svolgere quella necessaria funzione di avamposto del pubblico e sopratutto, di filtro dell’ospedalizzazione”. E’ quanto sostiene il presidente di ANISAP Basilicata Antonio Flovilla, sottolineando che “il miglioramento della qualità dei servizi sanitari diretti al cittadino–utente è un obiettivo raggiungibile e realizzabile con la convergenza tra sanità pubblica e sanità privata accreditata che sia di supporto alla terapia ed al monitoraggio delle patologie, di strumento di razionalizzazione dell’offerta in funzione dei fabbisogni e della complessità della domanda di prestazioni sanitaria, nell’ottica dell’efficacia, dell’efficienza e della riduzione-eliminazione degli sprechi. In particolare – aggiunge Flovilla – l’accreditamento delle strutture private è ancora un traguardo che abbiamo solo sfiorato. Dunque, almeno per noi, l’interrogativo che si è posto il Presidente De Filippo alla conferenza di Milano dell’Aspen Institute Italia, su “La salute dei cittadini e la sfida della sostenibilità”, se è opportuno intervenire sull’attuale sistema di accreditamento, ha una risposta scontata proprio per rendere più virtuosa e razionale la spesa sanitaria riducendo gli sprechi. In verità, sulla materia la Regione Basilicata è stata piuttosto solerte, portando a compimento la fase di rilascio degli accreditamenti di I e II livello, evadendo le istanze ricevute nei termini e predisponendo, nella maggior parte dei casi, commissioni di verificatori disponibili anche al dialogo ed al confronto, nell’ottica di fornire alle strutture accreditate una sorta di guida nel percorso di miglioramento continuo richiesto dalla normativa di riferimento. A volte, tuttavia, specie in alcune branche, i verificatori – afferma il presidente dell’ANISAP – hanno assunto atteggiamenti poco costruttivi e non conformi al dichiarato spirito di accompagnare le strutture verso il raggiungimento o consolidamento di elevati standard di qualità. Sarebbe auspicabile, in vista della prossima verifica (a tre o sette anni a seconda che si sia ottenuto rispettivamente l’accreditamento di I o II livello), organizzare momenti di contatto con le strutture a scopo formativo-informativo e di approfondimento sugli aspetti e/o tematiche di interesse, specie al fine degli obiettivi di miglioramento continuo”.
Secondo Flovilla “la sanità vive un momento difficile dovuto, non solo e non tanto alla necessità di misurarsi continuamente con le risorse disponibili e gli sprechi consumati dai soliti noti, ma quanto a politiche incerte e spesso contraddittorie del Governo nazionale. Un esempio: la governance. Da una parte si esalta il processo di aziendalizzazione attribuendo alle Regioni la fase di programmazione, dall’altra si introducono elementi di appesantimento burocratico che favoriscono l’ingerenza della politica nella gestione dell’Aziende Sanitarie, mortificando il ruolo delle direzioni generali. Oppure, in altre occasioni, si esalta la centralità del territorio senza che, contemporaneamente, vi siano investimenti in strutture e risorse umane, come se tutto dovesse avvenire per incanto, Ciò determina sperequazioni territoriali e tra gli operatori, nel senso che alcuni soffrono i limiti dei budget, mentre altri vengono sostanzialmente pagati “a piè di lista”, spesso senza i necessari e doverosi controlli”.

BAS 05

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