Sanità, Polese: “Sforzi per tenere aperte le strutture”

Il consigliere del Pd: “Un riordino pensato e basato sulla razionalizzazione delle risorse non in chiave ragionieristica ma improntato ai principi dalla implementazione del servizio emergenza – urgenza”

&ldquo;La norma che ci accingiamo ad approvare traccia l&rsquo;impalcatura della futura rete ospedaliera lucana che si arricchir&agrave; di successivi provvedimenti quali il piano regionale integrato della salute e dei servizi alla persona destinato a regolamentare nel dettaglio le reti della emergenza-urgenza, le reti per patologia e la continuit&agrave; ospedale-territorio&rdquo;. E&rsquo; quanto affermato nel suo intervento in Aula dal consigliere regionale del Pd, Mario Polese, il quale ha ricordato che &ldquo;con questo provvedimento parte ufficialmente il riassetto della rete di assistenza territoriale. I processi di unificazione e integrazione del servizio sanitario regionale garantiranno la valorizzazione delle risorse umane e professionali, nonch&eacute; l&rsquo;ottimale allocazione delle risorse strutturali ed economiche disponibili&rdquo;.<br /><br />&ldquo;La riforma &ndash; sottolinea Polese – mette in atto imponenti sforzi per mantenere aperte e valorizzare le strutture ospedaliere e di assistenza territoriale che operano attivamente sul nostro territorio da anni, nonostante una &lsquo;comoda&rsquo; applicazione di parte delle suddette norme imporrebbe la chiusura di parte di esse, con il conseguente spostamento e riorganizzazione di volumi di risorse e personale&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Si &egrave; deciso invece, con abnegazione e per questo io sono grato al presidente Pittella, all&#39;assessore Franconi, al presidente Bradascio e all&#39;intera governance della sanit&agrave; regionale – di percorrere un&rsquo;altra strada, quella della riorganizzazione dei servizi e delle strutture attive nell&rsquo;ottica di una rimodulazione ed efficientamento di quanto offerto ai cittadini lucani nell&rsquo;ambito della tutela della loro salute. Si &egrave; riusciti cos&igrave; a creare un modello che sia in grado di non prevedere la chiusura di alcuna delle strutture ospedaliere presenti sul territorio, sia distrettuali che per acuti, attraverso un riordino gerarchico e per intensit&agrave; di cura che in conformit&agrave; ai principi della produttivit&agrave; e dell&rsquo;ottimizzazione dell&rsquo;utilizzo delle risorse umane e tecnologiche possa rappresentare un complessivo intervento di efficientamento del servizio sanitario regionale che passi principalmente attraverso la valorizzazione delle risorse umane e professionali, nonch&eacute; l&rsquo;ottimale allocazione delle risorse strutturali ed economiche disponibili&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Per questo piano di riordino &ndash; ha ancora affermato Polese – abbiamo dato vita ad un complesso processo di consultazione, ascoltando i sindaci, i sindacati, le associazioni, e i comitati, uno spaccato vero delle rappresentanze della comunit&agrave; lucana. Un riordino pensato e basato sulla razionalizzazione delle risorse non in chiave ragionieristica ma improntato ai principi dalla implementazione del servizio emergenza &ndash; urgenza, soprattutto sul nostro territorio cos&igrave; complesso, e dalla divisione tra rete ospedaliera e servizi distrettuali sul territorio, nell&rsquo;ottica della tutela esclusiva della salute del cittadino . Per questi motivi &egrave; nata la progettazione degli assetti organizzativi e strutturali del servizio sanitario regionale partendo dalle 4 aziende Asp, Asm, Aor e Ircss Crob e sviluppando, cos&igrave;, l&rsquo;implementazione di un modello organizzativo a rete che sia in grado di migliorare la qualit&agrave; e e appropriatezza del sistema di offerta ospedaliera, di ridefinire la governance dell&rsquo;assistenza territoriale, riqualificandone il sistema dell&rsquo;offerta, e potenziare ed armonizzare il sistema dell&rsquo;emergenza &ndash; urgenza territoriale&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Le strutture attualmente presenti sul nostro territorio regionale &ndash; ha concluso il consigliere del Pd – non chiudono, non subiscono alcun rimaneggiamento regressivo, ma cambiano al fine di raggiungere il suddetto scopo&rdquo;. &nbsp;

    Condividi l'articolo su: